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Perrino e Romaniello criticano il Pd dopo la seduta della prima commissione consiliare permanente della giunta lucana

“Nella seduta odierna della prima commissione consiliare permanente all’ordine del giorno c’era la discussione sulla proposta di legge, sintesi delle due pdl presentate  da Gianni Perrino e da Giannino Romaniello. Proposta già ampiamente discussa nelle precedenti riunioni anche a seguito di emendamenti presentati da Lacorazza e Bradascio”. E’ quanto sostengono gli stessi consiglieri Gianni Perrino (M5s) e Giannino Romaniello (Gm) che aggiungono: ”Come proponenti, nell’ultima  riunione di 15 giorni fa avevamo acceduto, su richiesta del Pd di aggiornare la discussione per permettere allo stesso di arrivare alla seduta odierna con un orientamento (loro) unitario al fine di verificare l’esistenza di condizioni per licenziare un testo unitario”.
“Alla seduta odierna – continuano – al di la delle giustificazioni individuali dei consiglieri del Pd assenti, il dato politico emerso è che il Pd non è arrivato in commissione con una proposta su cui aprire il confronto tant’è che non ha delegato i consiglieri presenti (Santarsiero e Lacorazza, quest’ultimo non componente ma presentatore di emendamenti) facendo in questo modo venir meno il numero legale”.
“Un comportamento irriguardoso, se non proprio arrogante – dicono Perrino e Romaniello – nei confronti di chi si è dichiarato disponibile al confronto, ma ancor prima nei confronti dei tanti lucani che non arrivano alla fine della terza settimana, dopo aver fatto una campagna sul referendum del 4 dicembre che hanno sonoramente perso, tutto centrato sul fatto che loro volevano ridurre gli stipendi ai consiglieri regionali. Oggi si smentiscono impedendo l’approvazione della nostra proposta che prevede una riduzione della indennità di 1.600 euro mensili più una riduzione consistente delle indennità di funzione per presidenti del Consiglio, della Giunta e delle commissioni”.
“Ora basta – concludono – se in settimana non avremo segnali precisi che si vuole procedere, chiederemo che la nostra proposta si discuta e voti in Consiglio essendo superato il mese previsto dal regolamento assegnato alla commissione per approvare un testo. Anche  questo ennesimo caso  conferma lo stato confusionale in cui versa il Pd e la sua maggioranza che trova le sintesi solo quando deve difendere norme e leggi legate alla sola esigenza di consolidare la filiera del consenso politico di partito e singole personalità degli stessi”.

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