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Pomigliano chiama, Melfi risponde

L’investimento annunciato due settimane fa dalla Sistemi Sospensioni (gruppo Magneti Marelli), per la produzione del ponte posteriore della nuova Panda, si farà a Melfi. La conferma è arrivata stamane al termine dell’incontro tenutosi in Confindustria tra una delegazione di Fim, Fiom, Uilm e Fismic e la dirigenza dell’azienda torinese. I manager della Sistemi Sospensioni, riferisce il segretario della Fim Cisl, Antonio Zenga, hanno confermato che lo stabilimento di Melfi (già fornitore della Sata) è stato individuato quale fornitore dell’assale posteriore della nuova Panda che sarà prodotta nello stabilimento Fiat di Pomigliano. L’azienda investirà a Melfi nel biennio 2011-2012 circa 8 milioni di euro e conta di assumere altri 60 dipendenti per la produzione a regime di circa 1.200 pezzi al giorno. I lavori sulle linee di produzione inizieranno a metà maggio per poter consegnare i primi assali posteriori nel prossimo mese di agosto. Attualmente nello stabilimento di Melfi la Magneti Marelli Sospensioni impiega 163 dipendenti, 18 dei quali trasfertisti dal sito di Sulmona. Per Zenga “si conferma il fatto che senza l’accordo firmato con senso di responsabilità dalla Fim a Pomigliano non ci sarebbe stato questo investimento e non si sarebbero create nuove opportunità di lavoro su Melfi. Con questa intesa abbiamo spuntato un primo significativo risultato, ovvero quello di evitare che questa nuova produzione potesse essere destinata ad altri stabilimenti della Magneti Marelli. L’investimento – aggiunte Zenga – rappresenta un sensibile segnale di discontinuità rispetto alle difficoltà che il sistema dell’indotto continua a registrare per effetto del calo del mercato, con la sola esclusione della ex Lasme che, lavorando per più stabilimenti e modelli, è l’unica azienda dell’indotto di Melfi a non fare cassa integrazione, a conferma della scelta lungimirante della Fim e degli agli altri sindacati riformisti che, così com’è successo a Pomigliano e Mirafiori, si sono assunti la responsabilità di firmare accordi per la difesa del lavoro e degli investimenti”.

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