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Popolare di Bari, chiuso il primo semestre 2018

Banca Popolare di Bari fa pulizia in bilancio e azzera gli avviamenti della capogruppo oltre ad aumentare le rettifiche di valore sui crediti nel semestre in vista della trasformazione in spa. Il gruppo chiude così per questo, nei primi sei mesi dell’anno, con una perdita di 100,9 milioni di euro. In particolare il semestre vede un aumento delle rettifiche su crediti che si attestano a 64,9 milioni di euro (35,2 milioni nel 2017, 59,8 milioni se si considera la rettifica di 24 milioni per la svalutazione della partecipazione al Fondo Atlante). La decisione del consiglio di amministrazione di azzerare gli avviamenti in capo alla Banca Popolare di Bari pesa per 75,2 milioni.
I dati consolidati evidenziano poi una raccolta totale pari a 14,53 miliardi di euro, con la componente diretta attestata a 10,57 miliardi. L’indiretta si posiziona a 3,96 miliardi. Gli impieghi netti a clientela (ad esclusione dei rapporti con Cassa Compensazione e Garanzia e dei titoli di debito), risultano invece pari a 8,56 miliardi di euro. Il margine di intermediazione, pari a 195,5 milioni di euro, si caratterizza per una contribuzione del margine da servizi del 49% (93,3 milioni le commissioni nette, in crescita del 2,4%). I costi operativi (164,8 milioni) sono in ulteriore riduzione grazie alla continua attività di razionalizzazione della spesa.
Rimane solida e stabile la posizione di liquidità, con i due indicatori LCR e NSFR attestati rispettivamente al 122% (in luglio il valore è salito al 160% grazie al perfezionamento di un’operazione di cartolarizzazione di mutui residenziali) ed al 126% (limite regolamentare 100%), con un buffer di liquidità superiore a 1,8 miliardi di euro, in ulteriore crescita a oltre 2 miliardi a luglio sempre per effetto dell’operazione di cartolarizzazione.

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