CulturaPugliaSecondo_Piano

Premio ‘Sinbad città di Bari’, vince Miriam Toews il premio sezione narrativa

È Miriam Toews con “I miei piccoli dispiaceri”, Marcos Y Marcos edizioni, la vincitrice della sezione Narrativa straniera della prima edizione del Premio Sinbad – Città di Bari, evento inserito all’interno del Festival internazionale degli editori indipendenti promosso dalla Regione Puglia in collaborazione con il Comune di Bari, i distretti produttivi Puglia creativa e Dialogòi e l’Ape, l’associazione che riunisce gli editori pugliesi. Lo hanno stabilito i giurati Simonetta Bitasi, Concita De Gregorio, Marco Missiroli e Michela Murgia al termine di un’accesa discussione pubblica al Teatro Margherita. Nicola Lagioia, fuori Bari, ha mandato un contributo video per esprimere la sua preferenza. Queste le motivazioni della giuria:
“Ci sono le famiglie felici, ma con quelle non ci si fa un romanzo. Poi ci sono famiglie come quella di Elf e Yoli, dove pazzia, dramma, melodramma, tragedia e commediaccia sono un tutt’uno. Miriam Toews racconta molto bene la nostra disfunzionalità quotidiana, alterna i registri e ci restituisce più di un’esistenza tridimensionale. Personaggi in cui è possibile specchiarsi”.
A consegnare il premio Ginevra Bompiani, presidente del Comitato promotore del Premio insieme all’assessore alle Culture di Bari, Silvio Maselli
Di seguito la sinossi dell’opera vincitrice:
Miriam Toews, I miei piccoli dispiaceri (traduzione di Maurizia Balmelli), Marcos y Marcos
“Elf è sempre stata la più bella. Ha stile, idee geniali, ti fa morir dal ridere; le capitali del mondo la ricoprono allegramente di dollari per farle suonare il pianoforte e gli uomini si innamorano perdutamente di lei. Yoli è la sorella squinternata. Ha messo al mondo figli con padri diversi, ha un amante avvocato, se si rompe la macchina fa sesso con il meccanico, ha il conto sempre in rosso e una carriera mancata. E cos’è adesso questa storia che Elf vuole morire? Proprio in questo momento, poi, a due settimane da un’importantissima tournée.
“Elfie, ma ti rendi conto di quanto mi mancheresti?” Quali sono le cose giuste da dire per salvare una vita? Yoli la prende in giro, la consola, la sgrida, aggredisce lo psichiatra dell’ospedale, cammina lungo il fiume tumultuoso del disgelo, non sa più che pesci pigliare.
Cospira con la madre, con zia Tina, con il tenero marito scienziato di Elf, con Claudio, il suo agente italiano, e tra cene alcoliche, sms di figli ed ex mariti, sorrisi e ultime frontiere del pianto, lottano tutti per convincere Elf a restare. E in questo lungo duello di parole, carezze, umorismo nero si celebra la grazia e l’energia che occorrono per accettare il dono fragile della vita.”
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Miriam Towes, autentica rivelazione della narrativa anglofona degli ultimi anni, nasce in Canada, in una comunità mennonita di stampo patriarcale. A diciotto anni è già a Montréal, e scrivere è la sua ribellione. Il regista Carlos Reygadas la tenta con il cinema, nominandola sul campo protagonista di Luz silenciosa; la sua interpretazione è memorabile, ma il suo vero terreno rimane la scrittura. Un tipo a posto, il secondo romanzo, è pieno di tenerezza e comicità; Un complicato atto d’amore, best seller in Canada, viene tradotto in quattordici lingue. In fuga con la zia si aggiudica il Rogers Writers’ Trust Fiction Prize; Mi chiamo Irma Voth evoca la sua esperienza sul set di Luz silenciosa; I miei piccoli dispiaceri è già un caso letterario: acclamato dalla critica negli Stati Uniti e in Canada, vincitore o finalista dei più prestigiosi premi letterari, è segnalato tra i libri più belli del 2014 da The Globe and Mail, American Library Association, New Republic, iTunes Fiction Books, BuzzFeed, The Washington Post, Slate, KirkusReviews, The Daily Telegraph.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *