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Presentato a Bari il kit-gioco contro il fumo

È stata presentata questa mattina a Palazzo di Città a Bari ‘Questa non me la fumo’, la campagna di informazione e sensibilizzazione sulla prevenzione del fumo, rivolta alle classi quarte e quinte delle scuole primarie cittadine, promossa dall’Istituto Oncologico ‘Giovanni Paolo II’ in collaborazione con il Comune di Bari e l’Ufficio Scolastico Regionale. Il tumore ai polmoni rappresenta la prima causa di morte per cancro, ed ogni anno muoiono in Italia 40.000 persone. L’85% dei tumori polmonari è dovuto al fumo di sigaretta, e proprio per questo motivo, risulta di vitale importanza convincere le persone a non fumare o ad abbandonare questa pessima abitudine.
Il dato negativo è che l’età del primo approccio al fumo si è sensibilmente abbassata: nel nostro Paese la prima sigaretta si fuma a 11 anni, e a 13 si consuma in media 14 sigarette al giorno. Tra i ragazzi di 15 anni uno su cinque è tabagista. A confermare questi dati allarmanti è uno studio dell’Istat, che riporta che su 100 fumatori ed ex-fumatori italiani, di età compresa tra i 14 e gli 80 anni, più di sei riferiscono di aver cominciato prima dei 14 anni.
“Siamo molto soddisfatti di questa iniziativa, che vede il Comune di Bari al fianco dell’Istituto oncologico Giovanni Paolo II per fare prevenzione tra i più piccoli, educandoli a stili di vita sani. Ringrazio il consigliere Nicola Damiani, del II Municipio, e la professoressa Gheti Valente, presidente di Puglia legge, per averci segnalato il progetto mettendoci in contatto con il dottor Galetta . – ha dichiarato l’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano – ‘Questa non me la fumo’ ci consentirà di svolgere un’attività di prevenzione intelligente tra i banchi di scuola e di valutare, nel tempo, come una conoscenza preventiva incida sui comportamenti dei ragazzi coinvolti. Ad oggi sono quindici le scuole primarie che hanno già aderito al progetto, e altre se ne stanno aggiungendo. Per noi le scuole rappresentano il primo presidio per la prevenzione sanitaria, il luogo ideale in cui investi r e energie e risorse finalizzate a rendere i bambini consapevoli dei rischi legati ad abitudini e comportamenti scorretti. Mettere insieme scuola, famiglia e alunni s u un un progetto come questo significa parlare ai più piccoli con il linguaggio del gioco, nella convinzione che alcuni messaggi educativi importanti passano più facilmente attraverso la dimensione ludica, e che possano essere i bambini stessi a farsi portatori di nuovi stili di vita anche nei confronti degli adulti di riferimento”.
“Ringrazio il Comune di Bari per l’opportunità che ci offre di portare avanti una delle iniziative più rivoluzionarie che esistano – ha detto Domenico Galetta , medico oncologo del Giovani Paolo II e coordinatore del progetto – un’iniziativa che non produrrà risultati nell’immediato ma sarà capace di incidere positivamente su un necessario cambiamento degli stili di vita collettivi . Il nostro tentativo, attraverso questa campagna, è quello di catturare l’interesse dei bambini degli ultimi due anni della scuola elementare perché costruiscano dentro di sé gli anticorpi che li proteggano per tempo dalla tentazione del fumo. In questo campo l’alleanza scuola, famiglie e salute è un fronte fondamentale per determinare il cambiamento atteso, e la sensibilità istituzionale rappresenta il valore aggiunto affinché questo tipo di iniziative si strutturino e rimangano patrimonio stabile delle scuole e degli alunni. A breve partirà il survey che ci consentirà di monitorare nel tempo i ragazzi coinvolti per capire quanto il nostro progetto impatti sugli adulti di domani”.
Il progetto, che ha ricevuto il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità ed è stato ideato da WALCE onlus (Women Against Lung Cancer in Europe), è già operativo anche in altre regioni Italiane. Il kit è l’elemento caratterizzante di questa campagna, e racchiude in una scatola/gioco il racconto, i colori, la gara e il messaggio di salute; si rivolge a un’età non ancora a rischio di fumo attivo, ma comunque già idonea a un lavoro di prevenzione. I kit sono già in distribuzione nelle quarte e quinte classi delle scuole elementari baresi, e l’impegno condiviso è quello di riproporli annualmente quale strumento di supporto all’attività didattica. I kit vengono distribuiti gratuitamente e veicolati con il supporto di medici e psicologi che seguiranno il progetto nelle varie fasi interfacciandosi con gli alunni, i loro insegnanti e i genitori, come un ideale ponte comunicativo fra chi, a vario livello, è il responsabile della crescita e della formazione degli adulti di domani.
La scatola/gioco oltre a essere un contenitore di materiali informativi , è progettata in modo da essere riutilizzata, una volta svuotata, come plancia di un gioco da tavolo didattico, interattivo e divertente. Il gioco coinvolge tutta la classe, suddivisa in gruppi, come strumento di verifica e approfondimento delle informazioni acquisite mediante la lettura, le discussioni e le sperimentazioni proposte dagli altri supporti (per l’insegnante e i ragazzi). Si tratta di un contesto molto meno rigido dei soliti “format” d’apprendimento scolastico, quindi più aperto all’ascolto e al dialogo libero, pensato per favorire un confronto più ampio.
Le scuole che fin qui hanno aderito al progetto sono: XVI Circolo didattico, Re David, Tauro, Balilla-Imbriani, Manzoni-Lucarelli, Peroni-Levi, Garibaldi, Umberto I-San Nicola, Zingarelli, Aristide Gabelli, Japigia II, Quasimod o- Melo, De Amicis-Laterza, Massari-Galilei, XVII Circolo didattico.

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