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Presentato il libro ‘Tutto in una notte’

“Tutto in una notte”, romanzo scritto dalla materana Emiliana Vanni, architetto, per i tipi Albatros, Collana “Voci Nuove”, tiene avvinto il pubblico, nel corso della presentazione alla Libreria Di Giulio di Matera. Una serata frizzante tanto quanto la gioventù presente ma soprattutto per quella freschezza giovanile che porta in se e trasmette l’autrice. Il titolo del romanzo, di primo acchito, fa pensare ad un giallo, ad una trama misteriosa, e anche se nel corso della presentazione non viene per nulla spiegato il finale, l’attenzione raggiunge un quorum interessante. Al tavolo della presentazione l’autrice Emiliana Vanni, il prof. Franco Di Pede, artista materano, nonché presidente di “Arti Visive”, il presidente della Commissione dei lucani all’estero, Antonio Di Sanza.

Di Pede, partendo dall’osservazione della copertina realizzata dal grafico e pittore Marco Pisanelli, che ha realizzato anche altre opere esposte in libreria, spiega il sonno nell’arte e come l’arte trova le spiegazioni oniriche nel filone relativo al surrealismo. Entrando nel merito della copertina Di Pede aggiunge che si tratta di una grafica in cui l’autore Pisanelli esprime quanto espresso dalla Vanni nel libro, e ne evince una forma di corrente pop-surrealismo che è un unicum di pop-art americana e neo-surrealismo. Marco da l’idea dell’opera con una copertina meravigliosa con la ragazza che ha in mano le note musicali. Vanni mette in evidenza che ha la passione per la scrittura e che il libro risale a quattro anni fa quando ha cominciato a scriverlo. Il libro è carico di considerazioni che sono le tematiche che riguardano il sociale come il lavoro pre- universitario per mantenersi agli studi stando fuori di casa, il mondo del cinema che esalta sempre più il modo di apparire più che essere, e la protagonista è schiva da grandi frastuoni, e quanto diventa importante un rapporto epistolare più che una e-mail. “Una cosa bellissima può nascere anche nella notte. Credo che dobbiamo vivere ogni giorno in maniera intensa e la scrittura rappresenta un’opportunità per esprimere i propri sentimenti. Mi capita spesso di trasferire i miei pensieri su carta e quando lo faccio mia madre è la prima a leggerli, per poi commuoversi. Mi fa piacere apprendere che questo libro si rivolge alle nuove generazioni per il linguaggio utilizzato. Ai giovani dico di non bruciare le tappe ma di credere nei valori dell’amicizia e di vivere il primo amore con grande semplicità.”

L’attrice Nancy De Lucia, che ha già lavorato con il regista Geo Coretti, ha dato lettura di alcune pagine del romanzo, facendo entrare nell’argomento e quindi in atmosfera giusta, il pubblico. Di Sanza ha sottolineato che, come presidente del Comitato Lucani all’estero, “Emiliana Vanni sta a testimoniare come i giovani lucani mostrano le loro qualità anche fuori dal proprio territorio. Noi vogliamo indagare sulle intellettualità di giovani e intercettare nella rete i lucani e quindi l’emigrazione giovanile. La nostra Regione diventa, come dice De Filippo (presidente della Regione Basilicata,ndr) planetaria aperta. Il fatto che c’è l’emigrazione intellettuale non è solo colpa della politica. Dico che si può inseguire la passione laddove il contesto consente di esprimersi. Ci sono 36 associazioni italiani nel Mondo, e questa è una mission da attualizzare occorre portare in questa rete tutti i talenti lucani. Abbiamo scelto di comprare il libro della Vanni in quanto emergono due cose: che si legge con facilità e attrae il lettore; la tostezza della protagonista Federica che esalta la città di Matera descrivendone persino a che ora del giorno visitare la città dei Sassi e, inoltre il terzo motivo perché ricorre il tema di Matera e il cinema e, Matera è location di film”.

Il romanzo si legge con disinvoltura e tutto di un fiato per la scorrevolezza dei dialoghi e delle continue considerazioni. Il racconto si sviluppa con cadenza prosastica semplice ed efficace e offre un itinerario turistico di spessore che si snoda da Roma a Londra, sino a raggiungere l’Africa per poi esaltare il fascino della città dei Sassi, dove l’autrice ha vissuto gli anni che definisce più belli, quelli dell’adolescenza. La pubblicazione rappresenta anche un’espressione dei linguaggi giovanili, sempre più attratti da cellulari e internet. Un linguaggio disinvolto e penetrante che sviluppa una trama appassionante, un libro che potrebbe essere adottato per la narrativa nella scuola dell’obbligo e superiore, e trasferito sugli schermi.

Carlo Abbatino

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