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Presentato il nuovo progetto del gasdotto Albania-Puglia

Un gasdotto sottomarino di 110 km dall’Albania alla Puglia, che parte da una nave-rigassificatore ormeggiata a cinque km dalla costa albanese, arriva nel comune di Torchiarolo in provincia di Brindisi e si connette alla rete Snam con altri 18 km di tubazione interrata. Un investimento da 660 milioni di euro, tutti a carico di privati italiani, che dal 2020 potrebbe portare nel nostro paese dai 4 agli 8 miliardi di metri cubi di metano all’anno. E’ il progetto Eagle LNG, che oggi è stato presentato a Roma, nella sede della Regione Puglia, alla presenza del governatore Michele Emiliano.
Al gasdotto lavora dal 2005 la società Burns di Campobasso, ramo energetico del gruppo molisano Falcione, specializzato in opere pubbliche e gas. Il progetto Eagle LNG nasce per soddisfare la richiesta di metano dell’Albania, e in seguito si è allargato all’Italia e ai Balcani. Secondo Burns, il vantaggio di Eagle rispetto al gasdotto Tap è che costa molto meno ed è slegato dal passaggio su paesi che potrebbero diventare instabili. La nave-rigassificatore al largo dell’Albania sarebbe rifornita da cisterne che trasportano metano liquido soprattutto da Usa e Qatar. Il metano sarebbe riportato allo stato gassoso e inviato in Italia (90%) e in Albania (10%). Burns ha studiato con il Ministero dell’Ambiente l’approdo del gasdotto in Puglia e il suo percorso via terra, in zone non turistiche e poco abitate, lungo una provinciale. Il progetto è già autorizzato in Albania e attende le autorizzazioni definitive in Italia dai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico. Se avrà il via libera, potrebbe essere operativo con due anni di lavoro, probabilmente nel 2020. Per il governatore Emiliano “Eagle porta la stessa quantità di gas di Tap con costi più bassi, 660 milioni invece di 45 miliardi, e un minor impatto ambientale”.

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