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Presentazione libro ‘La colpa di Ottavia’

Che fine ha fatto Ottavia De Luise, la bambina di Montemurro scomparsa il 12 maggio 1975? Giuseppe Alberti, il ‘viggianese’, poteva essere l’unico sospettato? Sono state seguite davvero tutte le piste? Oppure le indagini sono state approssimate perchè Ottavia era ‘una poco di buono’, e quindi indegna di sforzi investigativi?

I giornalisti Fabio Amendolara ed Emanuela Ferrara, nel loro libro “La colpa di Ottavia – controinchiesta sulla misteriosa scomparsa della bambina di Montemurro”, hanno cercato di fare ancora luce su questa vicenda dai contorni scuri. Il libro sarà presentato sabato 17 dicembre, alle ore 18.30, nella Sala eventi del Cestrim Onlus (Via Appia, 244, Rione Betlemme, Potenza). Come spiegano gli autori, le indagini furono aperte e chiuse nel giro di pochissimi giorni. Di Ottavia fu detto che godeva di scarsa reputazione e che la sua condotta morale lasciava molto a desiderare. Dalle pagine del libro, però, emerge che probabilmente Alberti non era l’unico ad usare violenza su Ottavia, ma ci sono altri nomi che vengono presi in considerazione: tra questi anche quello di Andrea Rotundo e della sua famiglia, ultime persone che avrebbero potuto vedere Ottavia viva, stando alle testimonianze, integralmente riportate, dell’ultima persona che con la piccola ebbe modo di parlare in quel piovoso giorno di maggio. Il nome dei Rotundo è tornato all’attenzione al momento della riapertura delle indagini nel 2010 quando, sotto la spinta del caso Claps, si andò forse per la prima volta a cercare davvero Ottavia.

Saranno presenti, oltre agli autori, Settimio De Luise, il fratello di Ottavia, Anna Maria Palermo, referente in Basilicata dell’associazione ‘Libera’, e don Marcello Cozzi dell’ufficio di presidenza nazionale di “Libera. Nomi, numeri e associazioni contro le mafie”.

 

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