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Presenza Lucana: “Il Grande Fratello ci guarda” – Le armi del controllo sociale e la sorveglianza tecnologica

Si è svolta presso la sede di Via Veneto 106/A, il primo di tredici appuntamenti dei Venerdì Culturali che chiuderanno il ventisettesimo anno di continua attività di Presenza Lucana a Taranto.
L’incontro, facente parte della cartella, “Comunicazione e Privacy” ha avuto come titolo: Il Grande Fratello ci guarda, le armi del controllo sociale e la sorveglianza tecnologica. Ha introdotto l’argomento Cosimo Resìna, (Docente Universitario – Sistemi informativ e Gestione della Comunicazione) che ormai fa parte della nostra famiglia, avendo presentato incontri di qualità da alcuni anni, presso l’Associazione. La Relazione è stata presentata da Giuseppe Balena (Giornalista, scrittore e comunicatore WEB). Balena è nato a Matera e vive e lavora a Ferrandina, da luglio 2015 è redattore per la rivista «Mistero» dell’omonima trasmissione televisiva su noto canale televisivo italiano.
Una novità degli eventi di quest’anno, a Presenza Lucana, dopo la bella esperienza dell’anno passato con Antonio Fornaro e i suoi 5 minuti di Tarantinità, sarà fornita dagli alunni del Liceo Classico Archita, indirizzo musicale, che si esibiranno, all’inizio di ogni incontro con 2 brani di musica del settecento, con la guida del prof. Paolo Battista. Nel suo saggio, l’autore ha preso spunto dal personaggio immaginario, creato da George Orwell nel suo romanzo 1984, Il Grande Fratello. In questa narrazione, poi film, lo scrittore descrive, profeticamente, come ciascun individuo è tenuto costantemente sotto controllo.
Come avviene questa sorveglianza? Quali sono i mezzi e chi partecipa a questo spionaggio di massa verso tutti? Basta ricordare che il 2013 è stato l’anno cruciale per la gestione mondiale della privacy. In quell’anno l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato, all’unanimità, la risoluzione proposta dalla Germania e dal Brasile per porre un freno alla sorveglianza illegale e in difesa al diritto della privacy del cittadino. Negli ultimi anni, però, è stata la comunicazione tecnologica a ingigantire un controllo di massa fatto su milioni di persone in tutto il mondo.
Certamente i servizi di localizzazione e attualmente anche i drone sono una minaccia per la nostra privacy. Quanti di noi sanno di essere tracciati costantemente quando portano in tasca lo smartphone con il gps?
Michele Santoro

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