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Presenza Lucana dice no al trasferimento della Soprintendenza archeologica da Taranto a Lecce

L’Associazione Culturale Presenza Lucana di Taranto esprime il suo risentimento per l’annunciato spostamento della Soprintendenza archeologica dalla nostra città. Penso che sia necessario, da parte del Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, discutere con le amministrazioni locali per trovare delle giuste soluzioni per la realizzazione di un piano così importante. Taranto oltre a quanto riportato dalla lettera inviata da Roberto Bellacicco e sottoscritta da moltissime Associazioni Tarantine, tra le quali la nostra (Presenza Lucana), che Sabato Mattina s’incontreranno alle ore 10.00 nella città antica, vanta una storia millenaria archeologica, che va e deve essere salvaguardata. Taranto, con Metaponto, Policoro, Sybaris, e altri siti, è stata la capitale della Magna Grecia e come tale, ha il diritto di conservare, nel suo interno, la sede della Soprintendenza, così com’è stato dal 1907.
Lo spostamento a Lecce, e la mancanza di altre realtà, in una città di circa 200.000 abitanti, tende a renderla più povera culturalmente e turisticamente. L’occasione offerta da Matera Capitale 2019, forse, è stato un atto non preso nella giusta considerazione nelle decisioni di Roma.
L’Associazione si auspica che ci siano ancora i tempi per rivedere la decisione dello spostamento della Soprintendenza ai Beni Archeologici da Taranto a Lecce.
Non penso che questo mio scritto e la lettera indirizzata al Ministro Dario Franceschini sia da intendere come dettata da ragioni campanilistiche. Le motivazioni per continuare a mantenere la Sopraintendenza Archeologica a Taranto, sono tutte di natura ponderate e contengono una logica che vede la città jonica al centro di una mediterraneità che va studiata in tutte le sue problematiche.
Trasferendo anche la Soprintendenza da una delle più belle città del sud, che soffre già un isolamento dato dalla mancanza dell’aeroporto, delle linee ferroviarie, dell’Università, vero punto drammatico che ha impoverito la città spostando i figli e le menti altrove, si creerà un declino culturale sempre più drammatico.
Con l’incarico di presidente di un’Associazione, Presenza Lucana che ha festeggiato, da poco, un quarto di secolo con incontri culturali settimanali, vedo all’orizzonte una città sempre più isolata nella sua storia e continuamente legata a un’utopia chiamata acciaio.

Michele Santoro

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