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Il presidente Totaro replica al consigliere Gianni Rosa su comandi e assunzioni al Centro Oli di Viggiano

L’ormai spasmodica attenzione del consigliere Gianni Rosa ai meccanismi interni di organigramma dell’Ente Parco dell’Appennino Lucano lo porta a polemizzare anche su ciò che, non apportando aggravi di spese per l’Ente né alcun nocumento al suo funzionamento, risponde solo ad una logica di collaborazione istituzionale fra enti che operano sullo stesso territorio e fra i quali è utile e auspicabile una cooperazione che porti ad un miglioramento dei servizi nei confronti dei cittadini”. È quanto afferma il presidente del Parco Domenico Totaro in merito alla ennesima esternazione del consigliere regionale Gianni Rosa che ha giudicato “inopportuno” e “non illegale” lo spostamento, tramite comando, di un dipendente di livello C presso il comune di Viggiano.
“Tale decisione –precisa Totaro- è maturata in seguito alla reiterata richiesta del comune di Viggiano a nome di 10 comuni della Val d’Agri, che hanno fatto richiesta della unità in questione, in questo necessaria per la prosecuzione delle attività dell’Accordo ‘Bonus Gas Val d’Agri’ di cui Viggiano è capofila.”
La richiesta di comando presso lo Sportello per lo Sviluppo del comune di Viggiano è stata motivata, infatti, dal richiedente con la necessità di consentire la prosecuzione dell’attività che la dipendente aveva già intrapreso presso l’ufficio del comune, curando la fase di avvio dell’attuazione dell’Accordo ‘Bonus Gas Val d’Agri’. Per questo motivo la lettera di richiesta del sindaco di Viggiano indicava lo spostamento come “assolutamente indispensabile al fine di evitare danni e disservizi per le Amministrazioni interessate e per i cittadini stessi”.
“Di fronte a tale richiesta –conclude Totaro- e considerando la circostanza di non arrecare danni al corretto funzionamento dell’Ente Parco, dal momento che il ruolo attualmente svolto dalla dipendente che sarà comandata presso il comune di Viggiano è sufficientemente e meritoriamente coperto dalle risorse interne disponibili, ho ritenuto di rispondere positivamente, venendo incontro alle esigenze manifestate da ben 10 comuni dell’area Val d’Agri, i quali nell’Accordo citato vedono, evidentemente, un’occasione di sviluppo e crescita del territorio e delle proprie comunità che, in larga parte, sono anche comuni del Parco. In ultimo è corretto precisare che l’operazione non comporterà alcuna nuova assunzione da parte dell’Ente”.

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