CronacaPuglia

Profumo di sfratto. Il governo dei professori scippa le borse ai terroni

Alle ore 21:30, dopo una assemblea convocata all’interno del collegio EX CUM, gli studenti e le studentesse sono in mobilitazione per opporsi al decreto del Governo Monti che determina i livelli essenziali e requisiti di eleggibilità delle prestazioni per il diritto allo studio universitario. La riduzione del livello massimo di ISEE per la determinazione delle condizioni economiche e l’inasprimento dei criteri di merito, quantificati in un numero eccessivo di CFU, costringeranno molti studenti residenti in questo collegio ad abbandonare la residenza, perché mentre oggi essi sono riconosciuti come idonei a ricevere la borsa di studio, domani non lo saranno. “C’è Profumo di sfratto” dichiarano gli studenti. “quello che ci sembra chiaro leggendo questo decreto è che siamo messi alla porta offrendoci un aut-aut. O migrare al nord o abbandonare gli studi”.

Oltre ad abbassare a 14.300 € il tetto massimo dell’indicatore della situazione economica equivalente, dalla soglia attuale di 17.000, il decreto differenzia l’ISEE per aree geografiche (17.150 per il centro, 20.000 per il nord). Così facendo si crea una sostanziale differenziazione del sistema di diritto allo studio su tutto il territorio nazionale. “Non possiamo permetterCI di essere buttati fuori dal diritto allo studio. Noi vogliamo studiare e farlo sul nostro territorio. Noi vogliamo non soltanto formarci individualmente ma farlo contribuendo alla crescita delle nostre comunità. Senza essere costretti ad indebitarci per proseguire gli studi o costretti a migrare”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *