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Progetto di educazione ambientale “Il parco nel nostro futuro”

La grave crisi ambientale che ha investito il nostro pianeta negli ultimi decenni ha costretto i governi di tutto il mondo a mettere a punto degli efficaci piani di salvaguardia del territorio e della biodiversità. Tra le tante strategie adottate l’istituzione di aree protette, si è dimostrata di certo tra le più efficaci nel combattere la perdita di biodiversità e nel contrastare la distruzione degli ecosistemi. Le aree protette svolgono un importantissima funzione che non è solo quella di proteggere il territorio e la biodiversità, ma anche quella di elaborare politiche e soluzioni efficaci affinché l’intera società possa un giorno vivere in armonia con l’ambiente costruendo una futuro eco-sostenibile.

In questo contesto si inserisce anche l’istituzione del Parco Nazionale Appennino Lucano, che ha una storia lunga e controversa che inizia addirittura a partire dagli anni ’60. Ma la valenza ambientale e naturalistica del territorio della Val d’Agri venne riconosciuta ufficialmente per la prima volta soltanto dalla seconda metà degli anni ’80, grazie ai Piani Territoriali‐Paesistici di Area Vasta formulati in Basilicata. Questo passaggio ha rappresentato però, il primo vero tassello verso il riconoscimento dell’importanza di quest’area come importante contenitore di biodiversità e di habitat. Nel 1991, poi, la Legge Quadro sulle Aree Protette n. 394/91 e s.m.i. prevedeva l’istituzione del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri‐Lagonegrese e lo inseriva nella lista dei Parchi di nuova generazione.

A partire da questa data e fino ai primi anni del nuovo millennio si sono susseguite diverse proposte di perimetrazione e numerosi dibattiti sulla pertinenza della sovrapposizione dell’area protetta con un territorio estremamente ricco di risorse minerarie come gli idrocarburi. Tale percorso, in definitiva, ha condotto alla creazione del Parco dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese con la Legge 426/98, non senza sforzi da parte della comunità locale che ha inteso in tal modo perseguire una nuova strategia di sviluppo per il proprio territorio.

Il parco è stato ufficialmente istituito con il DPR dell’ 8 Dicembre 2007. L’area protetta del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese si estende lungo gran parte della fascia calcarea dell’Appennino Lucano a cavallo tra la val Camastra, la val d’Agri e il lagonegrese. La sua estensione è pari a 68.996,00 ha ed è il 10° parco Italiano per dimensioni. All’interno dell’area protetta sono compresi parte dei territori di 29comuni della Provincia di Potenza: Abriola, Anzi, Armento, Brienza, Calvello, Carbone, Castelsaraceno,

Gallicchio, Grumento Nova, Lagonegro, Laurenzana, Lauria, Marsico Nuovo, Marsico Vetere, Moliterno, Montemurro, Nemoli, Paterno, Pignola, Rivello, San Chirico Raparo, San Martino d’Agri, Sarconi, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania, Spinoso, Tito, Tramutola e Viggiano, per una popolazione complessiva di circa 90.000 abitanti.

Una delle priorità dell’Ente Parco, operante da poco più di un anno è stata da subito quella di collaborare e sensibilizzare i cittadini e le istituzioni, sulle caratteristiche e sulle potenzialità di questa nuova realtà. La scuola è stata coinvolta fin da subito in questo interessante progetto, già nell’anno scolastico 2009 – 2010, attraverso un primo progetto di educazione ambientale promosso e sviluppato dall’ente parco in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale. Il progetto è durato complessivamente 12 settimane e ha visto il coinvolgimento di 11 Istituti Comprensivi della provincia di Potenza, divisi in 20 plessi della scuola secondaria di primo grado per un totale di 1120 ragazzi che hanno partecipato alle attività didattiche in aula e all’aperto.

Il progetto “Il Parco nel nostro Futuro…” promosso dall’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano val d’Agri – Lagonegrese e patrocinato dall’Ufficio Scolastico Regionale della Basilicata, si pone come obiettivo essenziale quello di informare, di sensibilizzare e di approfondire la conoscenza del territorio e del Parco, attraverso il coinvolgimento diretto delle scuole dei Comuni ricadenti nella propria area. L’attuazione del progetto rappresenta un importante esempio di collaborazione e condivisione di intenti tra istituzioni e tra istituzioni e territorio. Il progetto, rivolto agli studenti delle classi IV e V della scuola primaria e della classe I della secondaria di primo grado, prevede una serie di incontri didattici che hanno l’obiettivo di presentare alle nuove generazioni il territorio del nostro Parco, con le sue peculiarità ambientali, paesaggistiche e culturali che costituiscono il vero patrimonio di risorse di questo territorio e di sottolineare, nel contempo, le modalità di salvaguardia dell’ambiente e della bio biodiversità, dai gesti di vita quotidiana alle azioni collettive e ai programmi di tutela della natura e di utilizzo sostenibile delle risorse. Nel corso di tali incontri, evidenziandone funzioni, scopi e caratteristiche ambientali. L’obiettivo finale vuole essere innanzitutto favorire nei bambini l’insorgenza del senso di appartenenza al proprio territorio e, di conseguenza, di rispetto per l’ambiente e la natura, che abbia anche l’effetto di contrastare, nel tempo, il fenomeno dell’abbandono da parte dei giovani e, quindi, dello spopolamento e del degrado ambientale. Data l’estensione e l’eterogeneità del territorio, al fine di agevolare il più possibile la partecipazione delle scuole, l’area del Parco è suddivisa in tre distretti che presentano un certo grado di omogeneità territoriale. In tal modo risulterà più semplice lo svolgimento delle attività e l’organizzazione degli aspetti logistici. I distretti sotto elencati potranno subire delle modifiche in base alle adesioni da parte delle scuole interessate.

I contenuti tematici del programma di educazione ambientale, trattati attraverso rappresentazione ludiche da svolgere prevalentemente sul campo sono i seguenti:

A. Cosa sono le aree protette; cos’è un Parco Nazionale e di cosa si occupa.

B. Gli ambienti, i paesaggi, la biodiversità del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano.

C. Le caratteristiche geologiche, naturali (flora, fauna, biodiversità), storiche e culturali del

Parco Nazionale dell’Appennino Lucano e le sue principali emergenze ambientali.

D. Gli impatti delle attività antropiche.

E. L’importanza della conservazione degli ecosistemi, degli Habitat e della biodiversità.

F. Le attività produttive eco‐sostenibili della green economy: agricoltura, artigianato, ecoturismo.

G. Trasformazioni geologiche all’origine della formazione di rocce e montagne.

H. La formazione degli habitat naturali

I. Il ciclo dell’acqua

J. Energia da fonti rinnovabili

K. Il ciclo dei rifiuti

Le attività didattiche in aula e in campo si svolgeranno, per ogni singolo “Distretto”, secondo seguenti modalità:

1. Incontro didattico/introduttivo in aula da svolgere presso le scuole aderenti in orario curriculare, che ha la finalità di stimolare l’attenzione e la curiosità dei ragazzi e di presentare loro il percorso successivo. In questa fase verranno introdotti gli argomenti da trattare e sarà presentato il Parco, la sua organizzazione ed ruolo che svolge per la tutela della natura e la valorizzazione del territorio. In questo incontro verranno, quindi, toccati i vari argomenti del programma di tutto il percorso formativo, tra cui il funzionamento degli ecosistemi, il riconoscimento di piante e animali, il riconoscimento delle tracce animali, le analisi del terreno e delle acque, la valutazione dell’impatto dell’uomo e delle sue attività, la lettura e l’interpretazione della cartografia, i prodotti agroalimentari tipici e le loro tradizioni produttive, la storia e le tradizioni del territorio dell’area protetta.

2. Una serie di due escursioni da svolgere presso le aree di maggiore interesse naturalistico e paesaggistico del territorio del Parco. In questa fase i bambini potranno venire direttamente a contatto con l’ambiente naturale, attraverso le attività didattiche in campo e quelle ludiche che seguiranno gli argomenti precedentemente indicati, che li condurrà alla “riscoperta” del proprio territorio. Durante le escursioni ogni scuola dovrà realizzare un report (composto da poster, foto, filmati, ecc.) che rappresenti la sintesi di quanto appreso lungo tutto il percorso formativo. Le opere realizzate parteciperanno ad un concorso finale che vedrà premiata la scuola che avrà elaborato il report migliore, secondo il giudizio di una apposita commissione di valutazione che verrà appositamente nominata.

3. Una festa finale detta “Festa del Parco” che si svolgerà all’aperto in una località del Parco alla quale parteciperanno degli studenti di tutte le scuole dei diversi distretti. Durante questa manifestazione saranno svolte assieme ai bambini diverse attività di intrattenimento e saranno presentati i vari report elaborati dalle diverse scuole.

Strumenti didattici: Attività e laboratori in classe, Attività ludiche di gruppo, Escursioni nel Parco, Poster didattici, Schede didattiche, Materiale audio-visivo

In linea con le finalità dell’Ente, durante la realizzazione del presente progetto, si adotteranno tutti gli accorgimenti possibili per ridurre al minimo l’impatto ecologico delle diverse azioni previste. Nello specifico, si è voluto prevedere l’adozione di criteri che mirino alla riduzione della “carbon footprint” (impronta dell’Anidride carbonica), riferita alle emissioni di Anidride Carbonica ( provocate dalle varie attività.

A tal scopo si è stato dividere il territorio di riferimento in tre distretti, in modo da ridurre le distanze tra gli operatori del progetto e le scuole dove si terranno le attività educative.

Tra le altre iniziative per la riduzione dell’impronta ecologica si segnala quella riferita alla stampa su carta riciclata, non sbiancata con il cloro, del materiale divulgativo e informativo riguardante l’intero progetto. Inoltre, come misura di compensazione per le emissioni inevitabilmente prodotte per effetto delle attività svolte, l’Ente Parco, in collaborazione con gli enti locali, si impegna a piantare un numero di alberi (specie autoctone) congruo a mitigare la produzione di delle attività previste. Questo progetto fin dalla sua ideazione è stato incentrato su un basso impatto ecologico, riducendo le distanze degli spostamenti, utilizzando solo carta riciclata e inviando parte delle comunicazione via mail, in modo da consumare il meno possibile, energia e materie prime.

Di seguito è riportata la tabella del cronoprogramma in cui sono messe in evidenza le varie fasi di realizzazione del progetto. La durata complessiva prevista del programma è di 5 mesi ed avrà termine il 11 Maggio con la “Festa del Parco” che si presso il Bosco Maglie di Grumento Nova. Durante la giornata saranno organizzati giochi, momenti di confronto di esperienze audio/visive e dibattiti nei quali la parola sarà data ai ragazzi, veri protagonisti della manifestazione

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