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Progetto MaTerre: a Matera 5 episodi ispirati dalla poesia di Rocco Scotellaro

La terra, la libertà e la cittadinanza attiva europea in un film di poesia in cinque episodi in realtà immersiva a 360 gradi. MaTerre è ispirato dalla poesia “La mia bella patria” di Rocco Scotellaro e verrà girato a Matera tra aprile e maggio da cinque coppie di artisti (un regista e un poeta) provenienti da città diverse dell’Europa Mediterranea. Il programma, che per le prime giornate ha già registrato un grande successo di prenotazioni, è stato illustrato stamane a Matera, nella sala Mandela del Comune. Verrà girato tra le Chiese Rupestri e il paesaggio materano, fra il 18 aprile e il 2 maggio durante una residenza artistica che porterà i giovani autori a vivere intensamente la Capitale della Cultura. È uno dei progetti della Fondazione Matera-Basilicata 2019, coprodotto da Rete Cinema Basilicata e cofinanziato dalla Lucana Film Commission in collaborazione con numerosi partner locali, nazionali ed internazionali.

MaTerre – i cui direttori artistici sono Antonello Faretta (regista e produttore), Lello Voce (poeta e performer) e Paolo Heritier (filosofo e giurista, docente all’Università di Torino e Nizza) – non è solo un film ma anche un progetto editoriale diffuso, che vede il coinvolgimento di molti intellettuali di discipline diverse (sociologi, linguisti, antropologi, giuristi, filosofi) in un dibattito quotidianamente aggiornato sul tema dell’identità contemporanea. Il progetto è stato sostenuto da Banca Etica e dal fondo etico di Bcc Basilicata.

Antonello Faretta: «È un progetto illuminato, con un’anima di contenuti molto profondi che ha la capacità di mettere insieme tradizioni e nuove tecnologie e di far sposare poesia e cinema in un modo straordinariamente affascinante. È un progetto ecosostenibile, perché viene girato con action cam all’avanguardia, senza set o trasporti e sempre alla luce naturale. Sarà un film collettivo, in realtà immersiva a 360°, con dieci autori che parteciperanno alla residenza. In questo cantiere, tutti i pomeriggi le porte saranno aperte al pubblico per condividere con tutta la cittadinanza le riflessioni sull’identità cinematografica».

Lello Voce: «Il grande poeta brasiliano, Haroldo De Campos diceva che c’è un solo modo di rispettare una tradizione: tradirla. Cioè rinnovarla, trasportarla altrove nello spazio e nel tempo. È questo lo spirito con cui MaTerre ha affrontato il tema dell’identità e delle radici. Abbiamo immaginato un cammino che unisse passato e futuro e fosse capace di scavare nel presente con acutezza. Abbiamo accettato la scommessa delle più avanzate tecnologie, ma per ricordare, ritrovare, tradurre in forme nuove quanto l’uomo ha di essenziale, i linguaggi e il corpo. I poeti che abbiamo invitato sono tutti protagonisti della scena europea dello spoken word: per loro la poesia abita nella voce e nel corpo del poeta e può esplorare ogni media. Fanno una cosa antichissima e futura: agiscono la loro poesia attraverso il respiro e il gesto, ci ricordano che la poesia, come diceva il trovatore Raimbaut D’aurenga è il fiore inverso, l’unico a sbocciare con le radici rivolte verso il cielo. Da Matera verso ogni parte del mondo».

Paolo Heritier: «Dall’esperienza di Materre l’Università e gli studenti del Nord e del Sud dell’Italia idealmente  vorranno lanciare ai loro colleghi europei un appello a partire dall’idea che l’origine del diritto è poetica (Giambattista Vico) e che il senso di giustizia parte dall’ascolto del corpo, parafrasando Turoldo: “Ci vuole un poeta per ogni Tribunale, a cantare le follie dell’uomo”. Per questo abbiamo bisogno dello sguardo dei poeti, e dei registi e del cinema di poesia di Materre. Il progetto continuerà il prossimo anno nelle università e nelle scuole di tutt’Europa e il rilascio del film Materre vorrà essere l’idea che un nuovo uso umanistico delle tecnologie digitali è possibile per creare un nuovo sguardo sulle istituzioni, verso quel “futuro remoto” che viene dal sud dell’Europa e che lega Il Carlo Levi di “Paura della Libertà” a Rocco Scotellaro e a tutti noi».

Paolo Verri, direttore generale della Fondazione Matera-Basilicata 2019: «È uno dei progetti di punta di Matera 2019 perché tiene insieme l’aspetto della collaborazione europea con l’innovazione tecnologica. È molto significativo anche perché avviene attraverso un processo di residenze che fa intendere che si può contribuire attivamente alla cultura cinematografica».

Paride Leporace, direttore della Lucana Film Commission: «Lfc è molto partecipe e lieta  di condividere questo progetto che apre alle nuove tecnologie, rende attuale Rocco Scotellaro e crea interesse nei poeti di tutto il mondo. Questo cantiere nel 2020 può dare una spinta al nuovo modi di fare cinema in Basilicata».

Ivan Moliterni, Ufficio cinema del Comune di Matera: «La tecnologia serve come nuovo approccio alla materia cinema, vi auguro di riuscire ad andare controcorrente e guardare in maniera diversa al cinema e alla poesia».

Leo Montemurro, presidente Cna: «Crediamo molto nel settore dell’audiovisivo. Il nostro scopo oltre ad informare e formare è quello di sostenere le imprese in progetti di questo tipo».

Il programma completo è consultabile sul sito web del progetto www.materre.retecinemabasilicata.it

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