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Proposta di messa in sicurezza del patrimonio abitativo e ambientale

“Prevenire è sempre meglio che curare, anche in ambito abitativo e ambientale”. E’ quanto dichiara il Consigliere Regionale dell’UDC, Francesco Mollica, nell’inviare una nota al Presidente della Giunta Regionale e all’Assessore alle Infrastrutture con cui, partendo dalle dichiarazioni fatte in Consiglio regionale sulle problematiche relative alla messa in sicurezza del patrimonio abitativo, arriva a formulare proposte dirette a limitare e prevenire sul lungo termine i rischi che affliggono la nostra Regione, e non solo, e che purtroppo, come nel caso di Matera, arrivano ad avere effetti disastrosi.

Certamente la nostra Regione dal punto di vista degli interventi “ex post” ha creato una rete di Protezione civile eccellente ma occorre attuare strumenti preposti ad evitare il verificarsi di eventi calamitosi, tendenza questa che anche a livello nazionale si sta avviando rimarcando la necessità si nuovi strumenti e strutture per l’analisi e la riduzione della vulnerabilità del patrimonio costruito.

In ambito regionale opera nell’ambito del rischio Sismico il CRiS (Centro di Competenza Regionale per lo Studio ed il Controllo del Rischio Sismico) i cui soggetti attuatori sono il Dipartimento di Strutture, Geotecnica, Geologia applicata all’Ingegneria della UNIBAS ed il Dip. Infrastrutture della Regione e che ha come obiettivi principali l’elevazione della capacità di risposta del tessuto economico, culturale e sociale della nostra regione nei confronti del rischio sismico, la riduzione della vulnerabilità sismica dell’ambiente costruito ed infrastrutturale e la diffusione della cultura professionale e d’impresa nel campo della prevenzione sismica.

Considerato quindi che la struttura esiste occorre chiedersi – incalza Mollica – quanto e come sia stato fatto, quali siano le strutture e le forze da attivare per consentire che il CRiS possa operare pienamente interagendo con gli altri soggetti coinvolti. Ritengo – afferma Mollica –che i soggetti coinvolti, primo tra tutti il CRiS, possano trovare, se messi in rete tra loro ed accolti in un’unica sinergica struttura, le risorse e le interazioni per operare con forza nel settore della riduzione del Rischio Sismico. E’ sicuramente giunto il momento di dotare la nostra Regione e di una struttura moderna, fortemente radicata sul territorio ed intimamente connessa alle numerose strutture di ricerca ed istituzionali che a vario titolo operano nel campo della individuazione, valutazione, gestione e mitigazione dei rischi ambientali e naturali.

Si potrebbe pensare ad una struttura denominata C.R.3.B. (Centro per la riduzione dei rischi della regione Basilicata) che consenta di ampliare lo spettro di azione degli interventi e dei settori ed ambiti da coinvolgere, creare strutture permanenti di ricerca per lo sviluppo di metodologie innovative applicate alle problematiche ambientali per affrontare il complesso problema della gestione e mitigazione dei rischi con approccio olistico o, come identificato nell’ambito della ricerca, multi-rischio. In questo modo si può attivare un vero sviluppo eco-sostenibile.

Ovviamente tale proposta non comporterebbe sovrapposizioni con altre strutture e soprattutto, attraverso il coinvolgimento dell’UNIBAS, consentirebbe di valorizzare le risorse umane oggi sottovalutate e/o ignorate, evitando l’inesorabile impoverimento della nostra Regione anche dal punto di vista delle risorse intellettuali, creando nuove opportunità lavorative per i nostri giovani. Tale struttura quindi garantirebbe l’attuazione del principio che prevenire è sempre meglio che curare, soprattutto quando l’oggetto della cura assume aspetti incerti e misteriosi che discendono dai rischi.

 

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