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Protocollo d’intesa per monitorare l’impatto della Ila Laterizi

Creare una base line di dati ambientali relativi all’area esterna all’Ila Laterizi di Matera. E’ l’obiettivo di un protocollo d’intesa firmato questa mattina dal presidente della Regione, Marcello Pittella, con la Provincia di Matera, il Comune di Matera rappresentato dal sindaco Salvatore Adduce, l’Arpab e la società Ila Laterizi srl nella persona del legale rappresentante Margherita Scianatico. L’intesa prevede la realizzazione di un piano di indagini per valutare la qualità dell’aria, del suolo, acque superficiali e sedimenti, acque sotterranee e di circolazione in aggiunta a quelle già previste per l’impianto dai procedimenti autorizzativi, allo scopo di verificare l’impatto verso l’esterno degli inquinanti emessi dall’opificio in un’area di due chilometri quadrati al di fuori del perimetro della Ila Laterizi incluso l’abitato di Borgo Venusio. A seguito dell’acquisizione dei dati di monitoraggio rappresentativi delle tre fasi di attività dell’impianto, al fine di valutare gli esiti del primo screening ambientale e per le determinazioni conseguenti, sarà convocato il tavolo tecnico tra le parti (i firmatari, le associazioni ambientaliste, le parti sociali). Le informazioni derivanti dalle attività di monitoraggio saranno oggetto di un opportuno report redatto con frequenza semestrale dall’Arpab. Le attività di monitoraggio ambientale – si è convenuto – saranno interamente realizzate con mezzi propri da Ila Laterizi srl o da società terze, dotate di consolidata esperienza nell’ambito delle attività di monitoraggio ambientale, di strumentazione tecnologicamente avanzata e conforme alle metodiche di riferimento normativo, e di personale specializzato. La supervisione delle attività sarà eseguita da Arpab. Una prima indagine sulla qualità dell’aria è già stata intrapresa con la campagna di monitoraggio esplicata dal mezzo mobile posizionato nella Piazzetta Borgo Venusio Vecchio dal 11 aprile al 13 maggio 2014. Per verificare la qualità dell’aria, una centralina mobile, ubicata nella stessa piazza o in altre postazioni utili, acquisirà per un mese i parametri relativi a benzene, toluene e xilene (SO2, CO, NO, NO2, PM10, PM 2.5, BTX) . Le polveri sottili (PM10) dovranno essere sottoposte con frequenza semestrale alla determinazione del contenuto di metalli pesanti (As, Cd, Cr tot, Fe, Mn, Hg, Ni, Pb, Cu, V, Zn, Co, Al) e di idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Il controllo della qualità dell’aria dovrà essere effettuato anche mediante la valutazione delle deposizioni atmosferiche totali (secche e umide), utilizzando dei deposimetri (almeno due) da ubicarsi in punti rappresentativi all’esterno dell’opificio, da concordare con Arpab. Sulle deposizioni dovranno essere effettuate, con frequenza semestrale, le analisi relative ai metalli pesanti e agli idrocarburi policiclici aromatici. La caratterizzazione del suolo riguarderà il suolo superficiale allo scopo di valutare le ricadute al suolo derivanti dalle emissioni dell’impianto. Il monitoraggio delle acque sotterranee, invece, viene effettuato mediante pozzi esistenti da utilizzarsi come spia, da individuare nell’area ambito di studio. La frequenza di campionamento, in condizione di regime dell’impianto, avrà cadenza semestrale. I parametri previsti dal Protocollo potranno essere integrati o aggiornati durante lo svolgimento delle attività di monitoraggio. Il Comune di Matera e la Provincia di Matera, per quanto di rispettiva competenza, garantiscono la massima celerità nell’esecuzione di adempimenti amministrativi necessari all’implementazione delle attività di monitoraggio di cui al presente Protocollo e, al fine di garantire una corretta e trasparente relazione con i territori di riferimento, garantiscono la pubblicazione e l’aggiornamento dei dati relativi ai risultati dei monitoraggi in corso di svolgimento nei propri siti istituzionali. Il crono programma si articolerà in due fasi. La prima fase avrà lo scopo di documentare analiticamente gli effetti dell’attività dell’impianto durante le due fasi di esercizio. La seconda fase sarà rappresentativa dello stato di qualità ambientale delle matrici impattate dall’impianto quando i forni di cottura saranno alimentati a pet coke combinato con metano. Tale fase avrà inizio solo a seguito dell‘utilizzo del pet coke in combinazione al metano come combustibile e consisterà nella attuazione di tutte le attività di monitoraggio delle matrici ambientali individuate nella fase preliminare con un cronoprogramma da definire tra Arpab ed Ila Laterizi.
“La Regione – ha dichiarato Pittella all’atto della sottoscrizione – oltre alla salvaguardia dell’ambiente, ha intenzione di farsi carico, qualora ciò non fosse già previsto dagli accordi sulla sicurezza tra azienda e parti sociali, di uno screening epidemiologico con cadenza periodica al fine di garantire la massima sicurezza ai lavoratori”.

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