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PUG a Massafra, le riflessioni del ‘giorno dopo’

All’indomani delle acute e condivisibili osservazioni sollevate da Antonio Izzinosa, commissario cittadino dell’ IDV, circa l’enorme ritardo che la città di Massafra ha accumulato nel corso degli anni, nel dotarsi del PUG – Piano Urbanistico Generale, è opportuno fare delle riflessioni.

Tra alterne vicende, troppo tempo è trascorso dal 1978 ad oggi!

Da ultimo sappiamo che dopo la bocciatura del PRG, i lavori per il nuovo PUG sono iniziati da due anni e che si è ancora alla redazione del Documento Programmatico Preliminare!

L’impressione è sempre la stessa ovvero, che forse questo PUG non lo si voglia e che si preferisca il vigente Piano di fabbricazione!

Il PUG è il principale strumento di pianificazione di un Comune, lo strumento più importante che si possa approvare per migliorare la città !

Ma, approvare il PUG, significa decidere, insieme ai cittadini – e non da soli, nelle segrete stanze!!! – quale sarà il futuro assetto urbanistico di una città, dove e come si potrà edificare, riqualificare il centro storico, valorizzare l’habitat rupestre, salvaguardare il verde pubblico perché tutti, anche e soprattutto in futuro, possano fruirne, incentivare le vocazioni tipiche di un territorio – vedasi l’agricoltura – accrescere le tradizioni – vedasi il carnevale – garantire infrastrutture alle nostre imprese, agevolare lo sviluppo di attività che potrebbero assicurare crescita economica ed occupazionale, offrire servizi ai cittadini, pensando in primis ai diversamente abili, puntare sulla raccolta differenziata dei rifiuti per assicurare ai cittadini ed alle generazioni future qualità della vita, dell’aria, del cibo, dell’acqua etc…..

E significa anche andare contro eventuali interessi economici di singoli.

Senza contare, poi, che, prima dell’approvazione del PUG, bisogna informare debitamente e costantemente i cittadini ed i soggetti interessati, coinvolgerli e renderli parte attiva nella redazione dello stesso, perché il PUG non può passare in silenzio!

In breve, ci vorrebbero molta generosità politica, lungimiranza e voglia di governare per progettare: peculiarità, queste, che distinguono un sindaco da chi, invece, “fa solo ordinaria amministrazione su un bene comune”!

Intanto, tra ataviche attese ed ultimatum lanciati da alcuni esponenti di maggioranza, di far cadere il governo della città, per il venir meno di un punto programmatico della stessa maggioranza, Massafra diventa un deserto di cemento….

Scriveva Calvino ne “Le città invisibili”: ”ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone….”

Imma Semeraro – Segretario del Circolo del Partito Democratico di Massafra

 

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