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Punta Perotti, l’area del Parco è inedificabile

Da ieri, con delibera del Consiglio comunale di Bari, l’area Parco di Punta Perotti è inedificabile. Ma tutt’intorno, fino a San Giorgio, con un progetto di rigenerazione urbana, si potrà costruire in maniera leggera. Il sindaco del capoluogo pugliese, Michele Emiliano, ha chiarito i dubbi sul provvedimento, che ha fatto molto discutere, dal momento che riguarda l’area su cui sorgeva l’ecomostro abbattuto nel 2006, e dove ora si trova il parco. I ruderi, ritenuti abusivi, e i suoli furono confiscati nel 2001.

L’abbattimento di Punta Perotti, negli anni, ha dato vita ad una serie di contenziosi giudiziari tra Comune e impresa costruttrice, finiti anche davanti alla Corte europea. Ma da Bruxelles, poi, è arrivata la decisione di restituire i suoli ai proprietari, mentre lo Stato italiano è stato condannato ad un risarcimento multimilionario. Di recente, è stata proprio la famiglia Matarrese a presentare un nuovo progetto al Comune.

“Parlare di rigenerazione urbana sarebbe troppo ambizioso. – ha detto Emiliano – Bisogna probabilmente considerarlo in maniera più ampia, e sulla base delle indicazioni della legge regionale 21 del 2008. La discussione è aperta”. Quanto al parco che ora si trova al posto dei palazzi abbattuti, Emiliano ha spiegato che il parco resta tale. “Si tratta comunque di un’area privata. – ha continuato il sindaco di Bari – Certo, è un’area privata quindi spero che rimanga un parco. Ma certamente rimane inedificabile, mentre fino a ieri si poteva costruire anche sul parco. Intorno, invece, poichè non si può lasciare al degrado l’area, ed alle volte per reagire al degrado è necessario costruire qualche cosa in modo leggero, la legge regionale consente di presentare piani di rigenerazione nei quali i privati, senza caricare troppo urbanisticamente, immaginando dei suggerimenti in dialogo con la pubblica amministrazione. È una cosa completamente diversa dal diritto a edificare – conclude Emiliano – ma è semplicemente un rapporto pubblico-privato che consenta di risanare il lungomare”.

 

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