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Ragazza 23enne di Cassano delle Murge segregata in casa per 5 mesi dal suo ex

La tragica storia di una ragazza di 23 anni. Il classico amore ‘malato’ che sfocia in barbarie. Ma, soprattutto, l’ennesima caso di violenza sulle donne. Tutto questo è accaduto a Cassano delle Murge (BA); vittima una donna che vede protagonista una giovane 23enne arriva a Cassano delle Murge, Bari, dove un amore malato segregata in casa dal suo ex, di 36 anni, e da una complice, ripetutamente torturata. Un incubo durato 5 mesi, durante i quali la 23enne sarebbe stata costretta ad avere rapporti sessuali con lui, contro il suo volere, rimanendo anche incinta.
L’uomo, un 36enne, è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona e stupro. Finita nei guai anche la complice, una 40enne, con l’accusa di concorso, che avrebbe aiutato l’aguzzino a tenere segregata la ragazza.
Della ragazza, di cui non si conoscono le generalità, si erano perse le tracce già dal settembre 2013. La giovane era silenziosa, molte volte assente, ma senza destare alcuna preoccupazione nei familiari. Questo perché, in seguito ad un litigio tra la vittima e la famiglia d’origine, non c’erano più rapporti. Ed il litigio che aveva creato frizioni tra lei e la sua famiglia era dovuto all’assidua frequentazione, poi trasformatasi in relazione sentimentale, che la vittima intratteneva con Giuseppe Lella, il suo aguzzino. Una storia che sembrava come tante altre, ma a cui i parenti della ragazza si opponevano strenuamente, dato che Lella era un pregiudicato (tra i reati ascrittigli quelli di furto, ricettazione ed estorsione).
Ben presto la ragazza decide di andare a convivere con il suo uomo. E con la stessa rapidità arrivano le prime torture, violenze. Dapprima la giovane è costretta a non avere più contatti con il mondo, e le viene vietato l’uso di cellulari e del pc. Successivamente viene segregata in casa per 5 mesi, da settembre sino a febbraio. In seguito all’ennesimo stupro, la vittima resta incinta: nulla cambia nella sua vita, sino a quando la ragazza non ha una minaccia d’aborto. Giuseppe, così, preso da pietà, la porta in un ospedale di Bari. Quando la ragazza si sottopone a visita ginecologica, approfittando dell’assenza di Giuseppe, confida ad un medico la triste situazione in cui è costretta a vivere. Il ginecologo la sprona e l’aiuta a liberarsi del suo ex.

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