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Rapina al portavalori a Casalini, i Ris indagano sulle tracce di sangue e sulle armi rinvenute

Potrebbero essersi feriti durante la rapina i banditi che lunedì hanno assaltato un portavalori dell’istituto di vigilanza ‘Cosmopol’ all’esterno dell’ufficio postale di Casalini, frazione di Cisternino. I banditi si sono impossessati di circa 31mila euro.
La banda, stando a quanto ricostruito finora dai Carabinieri del Norm della compagnia di Fasano e dal Nucleo investigativo di Brindisi, era composta da almeno tre soggetti, i quali hanno atteso l’arrivo del portavalori, proveniente da Lecce. Quando uno dei due vigilantes è sceso dal veicolo, i delinquenti lo hanno immobilizzato per terra e lo hanno disarmato della sua pistola, poi hanno esploso una serie di raffiche contro il portavalori, costringendo l’altra guardia giurata ad aprire lo sportello per consegnare un plico contenente circa 31mila euro. Una volta preso il bottino, si sono dileguati a bordo di un Fiat Doblò verso Ostuni.
Un maresciallo dei Carabinieri, con l’ausilio di un elicottero, ha individuato le tracce del furgone su un terreno sterrato e le ha seguite fino a quando non lo ha trovato in una zona appartata in contrada Porcaro, nelle campagne di Ostuni. A quel punto i militari hanno effettuato un’ispezione del luogo, ritrovando la vettura, risultata rubata lo scorso aprile a Locorotondo. A pochi metri dal Doblò, nascosti nella vegetazione, sono stati ritrovate le armi, uno zainetto, una busta contenente 355 chiodi a “quattro punte” e due giubbetti antiproiettile, il tutto sottoposto a sequestro.
Per quanto riguarda le armi, si tratta di un Ak 47 Kalashnikov con caricatore vuoto, una pistola mitragliatrice “VZ 61 Skorpion” completa di caricatore con 19 proiettili calibro 7.65, nonché un fucile calibro 12 con 11 cartucce del medesimo calibro e un cinturone operativo con una pistola Beretta 98 Fs, con caricatore con 13 proiettili, sottratti all’operatore di vigilanza. Tutte le armi dei rapinatori avevano la matricola abrasa.









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