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Referendum, CSAIL segnala Basilicatanet

Il CSAIL ha segnalato oggi all’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) e al CORECOM BASILICATA (Comitato regionale per le comunicazioni) la pubblicazione sul sito istituzionale della Regione Basilicata, in data 1 giugno, di una dichiarazione del Presidente De Filippo in materia di Referendum che, di fatto, rappresenta una violazione delle norme previste in materia di par condicio. A parere del CSAIL, con il comportamento della direzione responsabile di Basilicatanet – che a far data dall’1 aprile u.s. ha pubblicato sul sito Basilicatanet le regole per gli uffici stampa della Giunta e del Consiglio Regionale in accordo con il Corecom ed è, pertanto, a piena conoscenza delle norme AGCOM, – si ravvisano l’intervenuta violazione dell’articolo 5, comma 2, della legge n. 28/2000; gli estremi per l’adozione della misura prevista dall’articolo 10, comma 8, lettera a) della legge n. 28/2000, secondo la quale l’Autorità ordina “la trasmissione o la pubblicazione anche ripetuta a seconda dalla gravità, di messaggi recanti l’indicazione della violazione commessa”; gli estremi per l’applicazione di sanzioni previste dall’art.1 comma 31 della LN 249/97. Si ricorda che nei giorni scorsi l’AGCOM ha notificato a Rai e Mediaset sanzioni che variano da 258mila euro a 100mila euro.

Il CSAIL annuncia, inoltre, che, nel caso l’AGCOM ravviserà l’avvenuta violazione delle norme previste in materia di par condicio ed applicherà la relativa sanzione pecuniaria, si rivolgerà alla Sezione della Basilicata della Corte dei Conti, affinché apra un fascicolo con la richiesta di pagamento da parte del direttore responsabile di Basilicatanet in quanto a conoscenza delle regole di par condicio pubblicate, come sostenuto, l’1 aprile 2011 e quindi responsabile dell’omesso controllo sulla pubblicazione della dichiarazione del Presidente De Filippo. A un simile comportamento che, come possiamo ampiamente provare in qualsiasi circostanza, è determinato da parte di chi decide, senza alcuna oggettiva valutazione, quali comunicati e notizie possono essere pubblicati e quali invece “oscurati”, non ci possono essere giustificazioni plausibili. E ancor più in questi due mesi, nei quali il notiziario Basilicatanet si è occupato, a parte dell’attività istituzionale del Presidente, degli assessori e dei consiglieri, fatta qualche eccezione, di amenità varie per non influire nella fase di campagna elettorale. Pertanto chi esercita il più ferreo controllo, si badi bene, di uno strumento pubblico di informazione deve assumersene anche le responsabilità, altrimenti a pagare saremmo sempre noi cittadini-utenti lucani illegalmente discriminati da Basilicatanet.”

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