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Reiniezione pozzo Cova, incontro tecnico in Regione

Ieri a Potenza, un tavolo tecnico fra Regione Basilicata, Arpab ed Eni, per fare il punto dopo la sospensione delle “attività di reiniezione in unità geologica profonda delle acque di strato mediante il pozzo Costa Molina 2 in agro di Montemurro (Potenza)”, deliberata dall’esecutivo regionale il 6 ottobre scorso. La decisione era stata presa dalla giunta lucana, dopo una segnalazione dell’Arpab, che aveva rilevato la presenza “di sostanze pericolose (Tec e Medea, appartenenti alla categoria delle ammine) in una delle vasche di stoccaggio e nella testa pozzo” utilizzate nelle attività estrattive del Centro Olio di Viggiano (Cova). La sospensione delle attività di reiniezione nel pozzo Costa Molina 2 è stata disposta per 90 giorni, ma la Regione aveva chiesto ad Eni di inviare entro 20 giorni al Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, una relazione tecnica per dare una spiegazione della presenza di ammine e per specificare le modalità operative con cui smaltire le acque di strato. Dalla relazione presentata nel corso dell’incontro è emersa una discordanza nelle metodologie utilizzate da parte della compagnia petrolifera e dell’Arpab. Alla riunione tecnica hanno partecipato il governatore della Basilicata, Marcello Pittella, l’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pietrantuono, i direttori generali del Dipartimento Ambiente, Carmen Santoro e dell’Arpab, Edmondo Iannicelli.
“E’ il primo di una serie di incontri  – ha detto l’assessore Pietrantuono, prima dell’inizio della riunione, terminata in serata – che abbiamo pensato di convocare per tracciare un percorso rispetto alla delibera di sospensione delle attività di reiezione nel pozzo Costa Molina 2 a Montemurro. Cercheremo di capire le motivazioni che Eni ha addotto per giustificare la presenza di ammine e se sono corrette. Il nostro intento è di dare certezza alle popolazioni e superare ogni problematica. L’occasione sarà utile – ha detto ancora – anche per definire eventuali nuovi campionamenti in contraddittorio e per capire se il processo di separazione di acque nell’impianto sia stato svolto correttamente”.

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