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Rinviata al 19 ottobre l’udienza contro la sospensione di Antonio Melfi dalla carica di sindaco

Stamane, il Tribunale ordinario di Matera, dopo aver trattato la causa del ricorso contro la sospensione dalla carica di sindaco di Tricarico di Antonio Melfi, presentato dal coordinatore dell’associazione politica “Cristianamente Riprendiamo a Dialogare”, Michele Adamo, in qualità di cittadino elettore, ha deciso di rinviarla al 19 ottobre prossimo. Il Tribunale di Matera aveva condannato Antonio Melfi, in primo grado, a cinque anni e due mesi di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, con sentenza del 20 aprile 2009 e depositata l’8 giugno 2009, per le accuse di concussione, abuso di ufficio e turbativa d’asta. Alle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio scorso, Antonio Melfi si è presentato candidato sindaco per la lista civica “Cristianamente Riprendiamo a Dialogare”, l’associazione politica da lui fondata in occasione della sua prima candidatura a sindaco, risultando vincitore con 1746 voti. Però, il giorno prima della seduta del Consiglio comunale d’insediamento, il 3 giugno scorso, con nota numero di protocollo 16579, il prefetto di Matera gli ha fatto presente che, essendo stato condannato per il reato di concussione, anche se non definitivamente, secondo l’articolo 59 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Tuel), era sospeso di diritto dalla carica di sindaco per 18 mesi, a decorrere dalla notifica della nota e che, durante questo periodo, le funzioni di sindaco sarebbero state svolte dal vice sindaco, di fatto Rocco Dabraio. Il sindaco sospeso ha fatto, quindi, ricorso al Tribunale amministrativo regionale, in quanto sosteneva che la sentenza non definitiva di condanna era anteriore di quasi due anni al momento dell’elezione a sindaco e non è successiva al suo insediamento ma il Tar ha dichiarato il ricorso inammissibile per difetto di giurisdizione e ha indicato il giudice ordinario ai fini del trasferimento del giudizio.

Vito Sacco

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