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“Ripartire dalle donne per una società migliore”

“L’8 marzo non può essere considerata una festa rituale, ma una giornata dedicata ai diritti delle donne, dando rilievo alle qualità proprie di coloro che con forza, intelligenza e coraggio non rinunciano all’idea di costruire sempre e comunque una società migliore per tutti”. Lo ha detto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, nel corso di una cerimonia organizzata per celebrare la giornata delle donne. “Vorremmo che tutti i giorni, e non solo l’8 marzo, le donne che si impegnano nel lavoro, in famiglia, nello studio fossero riconosciute e valorizzate. È importante puntare sul merito e sulla realizzazione delle capacità femminili, attraverso la partecipazione al cambiamento sociale che le concederà la possibilità di riscattarsi in questo ricco e pure tanto disagiato Mezzogiorno, nella nostra città”.

Il sindaco si è quindi soffermato sul lavoro e sulla violenza sulle donne. “Nelle scorse settimane abbiamo voluto pubblicamente sostenere la campagna nazionale contro le dimissioni in bianco che colpiscono soprattutto le donne. Crediamo, infatti, che i problemi delle donne siano i problemi di tutti noi e l’intera comunità deve farsi carico, ad esempio, della conciliazione fra lavoro e famiglia. L’8 marzo – ha detto il sindaco a tutte le dipendenti comunali – deve rappresentare l’occasione per riflettere e approfondire. Ma è ogni giorno con la propria dedizione al lavoro che le donne devono continuare far valere i propri diritti”. Il sindaco, poi, ha voluto ricordare Anna Rosa Fontana, la giovane materana barbaramente uccisa il 7 dicembre del 2010. “Si è trattato di un gravissimo episodio che indica come la battaglia per la giustizia e la dignità delle donne non sia ancora vinta”.

Nel rivolgere gli auguri a tutte le dipendenti comunali, Brunella Massenzio, presidente del Consiglio comunale ha affermato che “celebrare l’8 marzo serve a ricordare che un processo sociale e culturale, quello che attiene alla condizione delle donne, non si è ancora compiuto, che un lungo cammino di trasformazione politica della nostra società non ha ancora raggiunto la sua destinazione. Oggi, anche dal mio ruolo istituzionale, sento il dovere di riaffermare l’importanza delle donne all’interno della struttura politica delle nostre comunità. Il ruolo fondamentale che esse possono ricoprire per la crescita dell’intero sistema sociale. Un ruolo da protagoniste, e non più da comprimarie. È da qui che si potrà ricostruire una nuova figura della donna in Italia, così da riportarla al centro del mondo del lavoro, dove i livelli occupazionali femminili sono di molto inferiori alla media europea, e del mondo politico-istituzionale, dove la presenza delle donne non è ancora collegata alle loro reali capacità di merito.

All’incontro è intervenuta anche Nunzia Antezza, presidente della Commissione politiche sociali, che ha citato Aristotele: “La speranza è il sogno di chi è sveglio. La nostra speranza è che l’Italia diventi sempre più un paese di donne perché, come dimostrato da autorevoli economisti, le donne possono essere il volano dell’economia e dello sviluppo sociale e culturale del nostro Paese”. Al termine dell’incontro sono state offerte mimose alle dipendenti comunali.

 

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