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Riunione in Regione del tavolo tecnico su stato salubrità dell’acqua lucana

Si è svolto il tavolo tecnico tra Regione Basilicata, rappresentata dal vicepresidente e assessore alla Salute e alle Politiche Sociali Flavia Franconi e dall’assessore all’ Ambiente Aldo Berlinguer, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, Acquedotto Lucano, l’Asp, i sindaci dei Comuni di Avigliano e Tito, Pasquale Scavone e Vito Summa, e l’associazione Ambientalista ”Progetto Earth G Basilicata – Punto O della Terra”. Nell’incontro, nato dalla volontà di tutti gli attori presenti per confrontarsi sullo stato di salubrità dell’acqua lucana che, come ha rimarcato l’assessore alla Salute Flavia Franconi, “ogni cittadino lucano ha il diritto di bere senza preoccupazioni per la propria salute”.
L’assessore regionale all’Ambiente Aldo Berlinguer, nel ricordare le vicende che hanno riguardato le due comunità di Avigliano e di Tito circa la presenza di tracce idrocarburi nelle acque potabili, ha sollecitato “l’impegno e un più proficuo confronto tra i due Enti deputati alla prevenzione: ARPAB in qualità di “organo controllore” e Acquedotto Lucano in qualità di “organo controllato” per avere maggiore consapevolezza nella verifica dei dati e rassicurare la collettività”.
Il direttore dell’ARPAB Raffaele Vita ha sollecitato una “prassi nuova all’insegna della condivisione tra gli attori presenti per garantire la massima trasparenza in merito all’uso delle acque potabili” . Nel rispetto e nella distinzione dei ruoli, ha precisato Vita, siamo aperti, con uno spirito collaborativo, a confrontarci con le associazioni ambientaliste che hanno i propri laboratori privati utilizzando un’unica metodologia di prelievo dei campioni nel rispetto delle normative impartite dall’ Istituto Superiore di Sanità e di quelle europee.
Vita ha ricordato anche i campionamenti effettuati da ARPAB a partire da gennaio 2014, circa 350 e 797 nel 2013 nella sola provincia di Potenza. Silvana Baldantoni in qualità di Presidente del Progetto Earth G Basilicata, accompagnata dai tecnici del laboratorio chimico SCA di Mesagne (del circuito ACCREDIA), ha spiegato che tale progetto nasce da un impegno amministrativo della stessa nel comune di Genzano di Lucania e che ha realizzato un SIT volto alla salvaguardia ambientale esteso a tutta la Regione Basilicata. In tale progetto vengono confluite le informazioni “qualitative” delle acque e dei terreni relativi ai vari comuni lucani ai fini di stabilire il “Punto 0” della nostra terra a scudo di eventuali fonti inquinanti che potrebbero, nel tempo, continuare ad alterare la qualità della nostra Regione.
Il direttore generale AQL, Gerardo Marotta, ha ribadito che il numero delle analisi effettuate dalla Società attraverso i propri operatori, sia sulle acque provenienti da sorgenti che da quelle depurate dai 180 impianti operanti sul territorio regionale, è di circa tre volte superiore a quanto previsto dalla legge.
I tecnici di ARPAB hanno confermato che rispetto alla vicenda della abitazioni private di Tito i valori riscontrati non superavano i parametri stabiliti dalla legge e che il tipo di inquinamento attestato non riscontrava esiti di “interesse sanitario”.
I sindaci dei due comuni Pasquale Scavone di Tito e Vito Summa di Avigliano hanno fatto appello ai presenti, in qualità di”sentinelle del territorio”, ad un sistema di collaborazione tra i due Organi per la prevenzione e il costante controllo delle matrici ambientali per poter “ rassicurare i cittadini” rispetto alle notizie, che a volte si sono rivelate inutilmente allarmanti.

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