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Sanità ionica: liste d’attesa Asl Taranto Vico (Pd): “Scoperchiato il vaso di Pandora!”

La Asl di Taranto continua ad omettere lo stato del programma di attuazione dei 70 milioni di euro disponibili da 22 mesi per la sanità pubblica ionica.

Il Dg Stefano Rossi e la struttura d’ingegneria clinica dell’Asl Taranto, infatti, in alcuni recenti articoli di stampa, hanno dato risposte molto parziali e soprattutto omissive.

Dottor Rossi, lei ha il dovere di rendicontare sullo stato di spesa e di attuazione dei 70milioni così come previsto nel protocollo che, per chi non lo conoscesse, prevede quanto segue:

50milioni (circa) per l’acquisto di apparecchiature di radioteparia, radiologia, endoscopia, comparto operatorio, sale operatorie urologia, sale operatorie ginecologia, sale operatorie generali, medicina nucleare, corsi di formazione;

20milioni (circa) per i primi cinque anni di manutenzione degli impianti.

Dg Rossi, lei e chi per lei, avete il dovere di rendicontare su tutto il programma dal momento che, come lei sa benissimo, 46milioni riguardano la semplice procedura di acquisto di apparecchiature e macchinari. Motivo per cui la sofferenza della sanità pubblica, certificata dalle liste d’attesa, la obbligano (?) ad acquistare le prestazioni sanitarie dalle cliniche private ioniche accreditate. Così come, il ritardo delle sale operatorie, rischia di declassare gli ospedali pubblici esistenti e favorire i ricoveri dei nostri conterranei verso altre province ed altre regioni.

A proposito delle cliniche private accreditate, anche qui nessuna risposta. Il quadro è il seguente: in Puglia (6 province per 4milioni di abitanti) sono in tutto solo 25 le case di cura private accreditate; tra queste ben 8 si trovano in provincia di Taranto (600mila abitanti). Anche su questo lei è evasivo! Eppure sa bene che i privati accreditati hanno il 40% dei posti letto nell’Asl di Taranto e il pubblico solo il 60%. Eppure è stato chiuso il San Marco di Grottaglie, chiuso il Pronto Soccorso del Moscati di Statte, di fatto declassato il San Pio di Castellaneta, ridotto ad ospedale di base il Giannuzzi di Manduria. Quindi, di questo evidente ed originale squilibrio fra pubblico e privato in terra ionica, che si evince dal monitoraggio delle liste d’attesa e dalla quota di posti letto in capo ai privati accreditati, cosa ne pensa? Io le suggerisco di rendicontare quanto più rapidamente possibile alla conferenza dei sindaci ionici, alle rappresentanze sociali ed associative, certo come sono che l’assessore regionale alla Sanità, vorrà anch’egli chiarire ed intervenire sullo stato della sanità pubblica ionica.

Ritengo doveroso concludere con un pensiero di riconoscenza nei confronti dei medici, degli infermieri, degli OSS e degli ausiliari ospedalieri, per il lavoro instancabile ed eroico che svolgono quotidianamente per la cura dei cittadini, nonostante la inadeguata e caotica gestione dell’Asl di Taranto.

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