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Sblocco e pagamento per le Pratiche locali tradizionali (Plt)

“La Regione Basilicata ha identificato tutte le particelle dichiarate dagli agricoltori negli anni 2015, 2016 e 2017 nella Domanda Unica riconoscendole, ai fini della loro ammissibilità, come superfici interessate da Pratiche locali tradizionali (Plt). Questo permetterà ad Agea di sbloccare e pagare le pratiche di domanda unica degli anni 2016  e 2017 che presentavano l’anomalia Plt.” Lo rende noto l’assessore alle Politiche agricole e forestali Luca Braia.
“E’ una ottima notizia per la zootecnia di Basilicata – prosegue – che presenta una superficie forestale di oltre 355mila ettari, volta alla risoluzione di problematiche che potrebbero impattare notevolmente sugli allevamenti lucani, dopo il provvedimento ministeriale scaturito dalla discussione che la Regione Basilicata ha richiesto in Commissione Politiche Agricole e dopo essere stati auditi dal Mipaaf sul tema.
Con la reinterpretazione delle complesse norme di gestione delle Pratiche locali tradizionali (Plt) – sottolinea Braia –  si sbloccano i pagamenti Pac da parte di Agea per gli allevatori che praticano il pascolamento di mandrie e greggi secondo la pratica locale tradizionale della conduzione in aree boscate e di macchia mediterranea, come nel caso specifico del nostro bovino podolico al pascolo da parte di tantissime aziende a vocazione zootecnica montana esistenti in Basilicata.
E’ stata approvata dalla Giunta regionale di Basilicata la Dgr per l’identificazione delle superfici regionali interessate al pascolamento secondo Pratiche locali tradizionali (Plt)” riconosciute destinatarie di contributi su misure agroambientali. Nel caso della Regione Basilicata si tratta di migliaia di particelle di terreni interessate da Plt che oggi potranno godere dei premi e contributi Pac. Il pascolo nelle zone boschive è imprescindibile per l’allevamento delle razze rustiche locali e la qualità della loro carne e latte e contemporaneamente ha un basso impatto ambientale, consentendo anche la valorizzazione della risorsa bosco da gestire in maniera sostenibile.
Un delibera consequenziale alla necessità per la Regione Basilicata di integrare quanto già stabilito per la medesima tematica con la Dgr 415/2015 e di ottemperare, in accordo con le disposizioni del Ministero delle Politiche agricole e forestali, alle indicazioni fornite dagli uffici della Commissione europea in materia di ammissibilità prati permanenti sui quali sono svolte pratiche locali tradizionali. La Regione Basilicata identifica quindi, a seguito di una puntuale istruttoria, tutte le particelle dichiarate dagli agricoltori negli anni 2015, 2016 e 2017 nella Domanda Unica riconoscendole, ai fini della loro ammissibilità, come superfici interessate da Pratiche locali tradizionali (Plt) per poi trasmettere la banca dati al Sian (Sistema informativo agricolo nazionale) che provvederà ad inserirle nel Sipa. Una operazione che permetterà lo sblocco e il pagamento delle pratiche di domanda unica degli anni 2016  e 2017 che presentavano l’anomalia Plt.
La classificazione delle particelle che, attraverso gli uffici dipartimentali, abbiamo fornito ad Agea – conclude Luca Braia – potrebbe essere oggetto di successive integrazioni poiché siamo in attesa da parte del Sin di ricevere un ulteriore elenco di superfici che, a seguito della procedura refresh, rientrano alla originaria classificazione di bosco non pascolabile”.

 

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