CronacaPuglia

Si apre a Lecce il processo per l’omicidio Basile

A oltre tre anni dall’omicidio (era la notte tra il 14 e il 15 giugno del 2008), torna in aula il processo per l’omicidio di Peppino Basile, il consigliere comunale e provinciale dell’Italia dei Valori assassinato a Ugento. Davanti ai giudici della Corte d’assise di Lecce, presieduta da Roberto Tanisi, Anna Paola Capano e giudici popolari, è salito sul banco degli imputati Vittorio Colitti, il 67enne accusato di omicidio, insieme al nipote Vittorio Luigi, minorenne all’epoca dei fatti. Quella di ieri è stata la prima udienza dopo il rinvio a giudizio dello scorso 5 maggio. Come parte civile si è costituita la sorella di Basile, Antonia, assistita dall’avvocato Alberto Russi. L’imputato, assistito dall’avvocato Francesca Conte, si trova attualmente agli arresti domiciliari, a causa delle cattive condizioni di salute. Presente in aula anche Vittorio Luigi Colitti, nipote dell’imputato, considerato dagli inquirenti l’altro autore materiale dell’omicidio, già assolto in primo grado e il cui processo d’appello si aprirà il prossimo 7 marzo.

L’udienza è stata riservata alle questioni preliminari e all’acquisizione delle prove dibattimentali. La corte ha accolto tutte le richieste di accusa, rappresentata dal pubblico ministero Giovanni De Palma, e difesa in merito alle prove documentali (informative di reato, ordinanze di custodia cautelare, intercettazioni telefoniche e ambientali, tabulati, verbali delle persone sentite come persone informate sui fatti, eccetera).

In particolare, il pubblico ministero depositerà i verbali delle deposizioni di Rosario Pompeo Padovano, Giovanni Vaccaro, Giorgio Pio Bove e Carmelo Mendolia, dinanzi ai giudici del Tribunale per i minorenni. Si tratta di figure centrali di quella che è stata definita ‘pista alternativa’ relativa all’omicidio Basile, già ritenuta inattendibile dagli inquirenti, che ruota attorno a un imprenditore, nel frattempo deceduto, di cui la vittima aveva scoperto presunti illeciti.

La difesa ha prodotto una lista testi composta da 92 nominativi e ha chiesto e ottenuto di procedere all’esame dell’imputato e di acquisire tutta la documentazione medica e i diari clinici di Vittorio Colitti, relativi soprattutto al periodo in cui è stato commesso il delitto. Una documentazione che dimostrerebbe, secondo la penalista salentina, che le condizioni di salute di Colitti non potevano permettere un’azione (l’omicidio di Basile) così efferata e fulminea”. La parte civile si era opposta duramente a questa richiesta, ritenendola irrilevante.

In merito all’ascolto di alcune intercettazioni in aula, la corte ha nominato come consulente tecnico l’ingegnere Luigina Quarta, cui è stato affidato il compito di trascriverle. Il processo è stato poi differito al prossimo 18 ottobre per la creazione del calendario d’udienza e l’inizio dell’istruttoria dibattimentale e l’ascolto dei primi otto testi d’accusa.

 

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