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Si avvia a chiusura la discarica del borgo La Martella

Il Comune di Matera provvede al costante monitoraggio della discarica sita nel Borgo la Martella assicurandone la gestione secondo quanto prevedono le disposizioni di legge. Il controllo delle volumetrie disponibili porta a prevedere che nell’arco di pochi giorni i volumi disponibili e già comunicati alla Provincia e alla Regione nelle scorse settimane andranno ad esaurimento. Pertanto, così come previsto, non saranno più conferiti rifiuti in discarica. Lo ha reso noto stamani il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato l’assessore all’Ambiente, Sergio Cappella, l’assessore Flores Montemurro, e il dirigente del settore, Giuseppe Montemurro.
“Chiudiamo la discarica – ha detto Adduce – per un unico motivo: gli spazi per accogliere altri rifiuti sono esauriti. Pertanto, nei prossimi giorni inizieremo a trasferire i nostri rifiuti in un sito che ci verrà indicato nelle prossime ore dalla Regione Basilicata che ha competenze in ordine al sistema regionale dei rifiuti”.
Il sindaco Adduce ha rimarcato come il tema dello smaltimento sia molto importante in ogni città. “A Matera, in particolare, paghiamo una scelta non lungimirante di circa 30 anni fa, quando si decise di collocare una discarica in un luogo vicino a un borgo erroneamente ritenuto di scarsa importanza. Invece, nel corso di questi 30 anni il borgo La Martella è molto cresciuto sia in termini di popolazione e sia in termini di interesse culturale e architettonico. Infatti, proprio questa amministrazione, ha investito in urbanizzazioni, infrastrutture e riqualificazione circa 10 milioni di euro. A ciò si aggiunge la scelta poco oculata, fatta in precedenza, di appaltare il servizio di raccolta escludendo i Borghi e le Zone Paip per circa 5.000 abitanti ad un costo assolutamente insufficiente. E’ dovere dei buoni amministratori dire la verità ai cittadini. Chi ci ha preceduto non disse la verità”.
Intanto, nella discarica si continua a lavorare per ridurre i livelli del percolato e per realizzare la post-gestione. “Infatti abbiamo appaltato complessivamente 430.000 euro di lavori per emungere il percolato in modo da garantire le condizioni previste dalle leggi”.
“Quando una discarica viene chiusa – ha detto Cappella – per legge bisogna realizzare la post gestione che non può essere inferiore a 30 anni. In questo tempo dobbiamo procedere alla bonifica attraverso l’emungimento del percolato e la realizzazione di un impianto per lo smaltimento del biogas anche per uso energetico. Intanto continua l’attività di controllo da parte del Comune di Matera e degli enti preposti. Stiamo istallando una quindicina di piezometri al fine di misurare la qualità ambientale del sito. Nell’arco di circa 40 giorni completeremo la manutenzione di un macchinario (trito vagliatore) in nostro possesso che consente la separazione della porzione indifferenziata dei rifiuti (quella che viene conferita dai cittadini negli appositi cassonetti verdi) per ottenere il risultato di poter riciclare la maggior parte di questo rifiuto che sarà recuperata da apposito impianto esterno”.
“L’obiettivo – ha detto Adduce – è avvicinarsi al cosiddetto “rifiuti zero”. In questo abbiamo bisogno della collaborazione dei cittadini per innalzamento di qualità e quantità della differenziata”. “A chi ci obietta che potevamo anticipare tale decisione” il sindaco ha risposto che “per bloccare il conferimento di rifiuti in discarica occorreva aspettare l’esaurimento dei volumi disponibili”.

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