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Spesa farmaceutica, Basilicata “in rosso”

“Cambiano, per legge, i tetti di spesa relativi ai farmaci  erogati in ospedale e  a quelli che si acquistano in farmacia, si modificano le denominazioni di queste due voci di spesa, ma non cambia la musica in Basilicata dove si sfora il tetto di spesa previsto per la farmaceutica ospedaliera di 27 milioni e mezzo di euro, i ticket a carico dei cittadini aumentano del 3,5 per cento e, soprattutto, non si riescono a spendere per intero le risorse messe a disposizione dal Governo centrale per l’acquisto dei farmaci innovativi, oncologici e non oncologici”. Ad affermarlo, in una nota, è il consigliere regionale Michele Napoli, che fa riferimento al monitoraggio annuale della spesa farmaceutica relativa all’anno 2017 effettuato dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco).
“Sulla farmaceutica ospedaliera – precisa Napoli – sforiamo il nuovo tetto di spesa prevista dalla legge, vale a dire il 6,89 per cento del Fondo sanitario, facendo registrare una percentuale di spesa pari al 9,44 per cento di detto Fondo, il che equivale, in termini assoluti, a qualcosa come 27,5 milioni di euro, nonostante, sempre nel 2017, le compartecipazioni a carico dei cittadini si siano incrementate di quasi 600.000 euro”.
“Sono dati – spiega Napoli – che la dicono lunga sull’attitudine del Governo regionale a mettere le mani nelle tasche dei cittadini, che lo scorso anno hanno pagato quasi 18 milioni di ticket, non riuscendo comunque a far quadrare i conti rispetto ad una voce di spesa, quella relativa appunto alla farmaceutica ospedaliera, che incide sul bilancio sanitario regionale per quasi 102 milioni di euro”.
“Quello che desta maggiore preoccupazione – aggiunge il Vice presidente del Consiglio regionale – è il dato contenuto all’interno del monitoraggio Aifa relativo alla spesa farmaceutica per i farmaci innovativi non oncologici ed oncologici, che fa registrare percentuali inferiori da parte della Basilicata rispetto alla quota assegnata alla nostra regione per effetto del riparto dei due fondi da 500 milioni di euro cadauno istituiti dal Ministero della Salute per i farmaci innovativi tanto oncologici quanto non oncologici”.
“Da anni il nodo delle risorse e il tema della difficoltà di conciliare l’innovazione farmacologica e la sostenibilità finanziaria tiene banco nel dibattito pubblico – conclude Napoli – eppure la Basilicata, come del resto altre regioni d’Italia, non ha speso per intero le risorse ad essa assegnate, privando così di fatto i pazienti affetti dall’ epatite C e dal cancro di possibilità di cure che evidenze scientifiche sostengono essere risolutive delle patologie da cui sono affetti”.

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