BasilicataPolitica

Stipendi top manager, continua in Basilicata la campagna di raccolta firme per la proposta di legge di Fima Cisl

fiba cislProsegue in Basilicata la campagna di raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare promossa dalla Fiba Cisl che intende porre un tetto alle retribuzioni e ai bonus dei top manager delle società per azioni quotate in borsa. Nelle scorse settimane si sono tenuti banchetti a Lauria, Grassano, Policoro e Cancellara, mentre prosegue senza sosta la raccolta delle firme sui posti di lavoro. Anche l’assessore regionale alle Attività produttive, Marcello Pittella, ha firmato nella sua Lauria la proposta di legge sposando a pieno la campagna promossa dalla Fiba. Lo stesso hanno fatto il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, il sindaco di Grassano, Francesco Sanseverino, il sindaco di Policoro, Rocco Leone, e il sindaco di Cancellara, Antonio Lo Re. C’è tempo fino ad ottobre per raccogliere a livello nazionale le 50 mila firme necessarie.

Obiettivo della campagna è mettere un freno ai compensi dei top manager che, tra retribuzione, bonus, incentivi, compensi equity e stock option, raggiungono cifre a sei zeri, indipendentemente dai risultati dell’impresa. “Ci sono top manager che arrivano a guadagnare in pochi giorni quanto un lavoratore normale guadagna in un anno”, spiega il segretario generale della Fiba Cisl Basilicata, Gennarino Macchia, sottolineando che “c’è una sproporzione che non ha alcuna giustificazione nella performance aziendale. È il caso di molte aziende che, mentre dichiarano esuberi di personale e chiusure di sedi, distribuiscono retribuzioni e bonus da favola ai loro top manager. Con questa proposta di legge – continua Macchia – vogliamo portare un po’ di equilibrio in un mercato del tutto irrazionale”.

La proposta di legge stabilisce un tetto di 294 mila euro – che diventano 588 mila euro con i bonus – e modifica le norme che regolano la determinazione della parte variabile della retribuzione. “Questa dovrà essere legata al patrimonio e agli effettivi risultati dell’impresa- spiega Macchia – e dovrà essere deliberata dall’assemblea dei soci e non dal consiglio di amministrazione, così da evitare il pessimo costume dei manager che si auto-liquidano le proprie retribuzioni senza alcuna forma di controllo interno”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *