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Studenti presentano ricerca su popolazione della provincia

La III C della Scuola secondaria di primo grado di Ferrandina è stata ricevuta presso la “Sala consiliare della Memoria e del Ricordo” dalla giunta provinciale, dal presidente del Consiglio e da alcuni consiglieri. Un’occasione per conoscere i rappresentanti delle istituzioni, per porre loro questioni attinenti il territorio e per presentare il risultato di una ricerca sulla distribuzione della popolazione nei 31 comuni della provincia.

“Ospitarvi in questa aula – ha sottolineato il presidente Chietera – ha un significato particolare: in questa aula vengono approvati i provvedimenti che riguardano la vita sociale, politica ed economica del nostro territorio. Dunque il simbolo che meglio rappresenta l’anima del nostro lavoro.”

Un complesso di slide molto agevoli, quelle che hanno presentato, e che hanno fatto il punto su densità abitativa, storia, tradizioni e prospettive con alcuni dati che hanno alimentato un dibattito interessante. È emersa una situazione, per alcuni versi intuibile, che vede Matera protagonista di un territorio che, a parte alcune grosse realtà come Pisticci (17 mila abitanti contro Cirigliano 351) e Policoro, mostra un notevole invecchiamento della popolazione (gli over 65 superano gli 0-14). Le donne, inoltre, superano la componente maschile, tranne che nel comune di Calciano, e il saldo negative delle nascite impone riflessioni di natura strutturale. Forte curiosità hanno espresso gli studenti sul tema del turismo e delle sue eccellenze a rischio cancellazione, come la costa jonica osteggiata dai cambiamenti climatici e da una forte antropizzazione che minacciano costantemente la spiaggia e le colture delle aree interne. Cambiamento di stili di vita, di produzione accanto a politiche efficaci possono restituire quelle prospettive di cui le giovani generazioni hanno bisogno.

“Le amministrazioni pubbliche – ha dichiarato il presidente della Provincia Franco Stella – hanno bisogno delle energie, della creatività e del talento dei giovani. Un ente che non dialoga con i suoi interlocutori privilegiati non ha alcuna ragion d’essere. Studenti che attraverso questo dialogo si riappropriano del senso e del valore di organismi preposti alla tutela del bene pubblico, altrimenti percepiti come vuoti e inutili.”

 

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