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Successo a Napoli della scrittrice massafrese prof. Antonietta Benagiano

E’ volata alta nei giorni scorsi, 24 e 25 giugno, la psicologia clinica. E’ stato al XIV Seminario internazionale interdisciplinare CISAT (Centro Italiano Studi Arte Terapia) di Psicologia Psicoterapia e Letteratura (anche quest’anno con l’Adesione della Presidenza della Repubblica) che si è tenuto nella storica sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli, diretto dal prof. Roberto Pasanisi. “L’arte come strumento terapeutico in Psicologia clinica” è stato il tema delle quattro interessantissime sessioni dell’apprezzato seminario che ha visto interventi di personalità che operano in vari campi (psichiatri, psicologi clinici, psicoterapeuti, pittori, scrittori, registi, attori…). Interventi risultati tutti molto proficui, densi di delucidazioni e approfondimenti teorici, e con contributi pratici offerti attraverso la proiezione d’immagini. La I sessione seminariale (sessione plenaria inaugurale) è stata presieduta dalla prof. Antonietta Benagiano. La nota scrittrice, massafrese, si è detta onorata di porgere ai convegnisti il saluto del CISAT e dell’ICI, uno dei maggiori centri di quella cultura da intendersi come sapere da porre in atto per il benessere psico-fisico del singolo e quindi della collettività. E ha rivolto un sentitissimo grazie al Direttore Prof. Roberto Pasanisi, plurilaureato con esperienze di docenza in varie Università estere, italianista e poliglotta, editore e fondatore del Premio Letteratura, già Nuove Lettere e dell’omonima rivista, del Libero Istituto per Stranieri “F. De Sanctis”, del Laboratorio di Scrittura Creativa, della Scuola Politica “Guido Dorso”, Direttore inoltre dei Dipartimenti e Capo Ufficio Stampa Università degli Studi artistici, Polo Universitario “Principe di Napoli” di Trapani. Come psicologo specialista in Psicologia clinica, è fondatore e direttore del CISAT, le cui funzioni etico-sociali pose in rilievo il Presidente Emerito Giorgio Napolitano in un telegramma del 2006. La Benagiano si è soffermata sulla necessità dell’atto poietico con cui si oggettivizza il malessere di una società sospesa, come dice Bauman in Babel, in un indecifrabile ”interregno”, tra il “non più” e “non ancora”, una società, nella perdita di entrambi i soli (metafisico e laico), deprivata del futuro come promessa e senza la capacità di percepire quel che ha attorno, di interpretarlo. “Nel crescere della sofferenza, ancor più nei soggetti con problematiche, ci rifugiamo nell’arte (ella ha detto) e in essa oggettiviamo il malessere”. E si è riferita al pensiero di Camus (Il mondo non è chiaro, se fosse chiaro l’arte non esisterebbe), ma anche alla speranza di una nuova cultura che possa essere vincente sul Potere, quella già auspicata da Giordano Bruno. passato poi la parola alla psicologa del CISAT Oriana Andriani, che ha parlato delle strategie di coping per una rieducazione della psiche in pazienti oncologici. E’ seguita la relazione sul processo psicologico d’individuazione nell’opera di Duchamp dello psichiatra e psicoterapeuta Massimo Lanzaro, Dirigente Medico ASL NA 2 Nord, già Primario alla Royal Free University Hospital di Londra. Ha chiuso la sessione plenaria il prof. Pasanisi che, prima di porre in atto il seminario esperienziale Il film della mia vita con un convegnista volontariamente offertosi, ha dottamente delucidato gli ultimi approdi della psicologia clinica in cui sembrano superati certi contrasti presenti nel passato sul rapporto paziente-psicologo, sul concetto di mente e dei suoi comportamenti, i quali non possono essere dati per scontati, se si considera la molto complessa realtà psichica e relazionale del paziente. La seconda sessione seminariale è stata presieduta dalla prof. Maria Peruzzini. Dopo il saluto, ha brevemente presentato lo ‘scrittore benemerito’ dell’ICI, prof. Antonietta Benagiano passandole poi la parola. La Benagiano, prima di leggere il suo racconto “Disabbellimento”, ha delucidato le “passioni tristi” riferendosi al Saggio L’epoca delle passioni tristi di Miguel Benasayag e Gérard Schmit, i quali hanno ripreso l’espressione da Spinoza con altro intento, di dimostrare, nel generale sentimento d’insicurezza e precarietà, che il futuro come minaccia è oggi anche nelle giovani generazioni. E’ seguito l’intervento della fotografa Anna Castellone del CISAT che, attraverso una serie d’immagini, ha spiegato il suo tema, Il mio corpo: dall’Io al Tu. Ivan D’Alberto del Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art, ha presentato la Performance Art tra ricerca estetica e medium terapeutico, mentre la psicologa, pedagogista e musicoterapista Luciana Mosca, che è Vice-Presidente dell’Associazione Italiana Registro Musicoterapisti, ha parlato della riscoperta del sé e del trattamento di psico-musicoterapia nelle malattie neurodegenerative. E’ seguito lo psichiatra Fausto Russo del Centro di Salute Mentale ASL di Frosinone che ha trattato del significato sonoro nella pratica terapeutica e di altro ancora, mentre la psicologa clinica e sessuologa clinica del CISAT  Donatella Valmori ha proposto un discorso sull’Arteterapia. La III sessione seminariale, presieduta dalla prof. Peruzzini, si è aperta con l’attrice e regista teatrale Antonella Carlucci che ha ripercorso l’iter del teatro soffermandosi sul suo valore terapeutico. E’ seguito l’intervento di Eva Mandreoli del CISAT, che opera nell’Istituto Comprensivo Bismantova di Reggio Emilia, con l’esperienza di una paziente del SERT di Monticelli, curata con lo psicodramma moreniano. Il medico chirurgo Sergio Perini, Direttore della Scuola Superiore di Agopuntura e dell’Unione Medici Agopuntori di Brescia, ha proposto, attraverso immagini della sua raccolta, l’interpretazione psicologica del disegno, mentre il medico chirurgo iraniano Solmaz Tavakoli Khalkhali (opera nella Casa di Cura “INI” di Grottaferrata ed è nel CISAT), ha parlato del benessere mentale che può attuarsi in scena. E’ seguito lo ‘scrittore benemerito’ dell’ICI Giovanni Teresi, iscritto all’Association Européenne Europoésie di Parigi che ha trattato della poesia e dell’arte della mimesis. La IV sessione plenaria conclusiva è stata presieduta dal prof. Giovanni Teresi. Si è aperta con la pittrice Anna Colmayer della Scuola “Rita Levi Montalcini” di Afragola, Napoli, che ha parlato dell’armonia a scuola attraverso un laboratorio di arteterapia.  E’ seguita la prof. Luisa Colombo del Centro Studi Internazionale “Parlamento della Legalità”, autrice de “I colori della libertà” pubblicato dalla Camera dei Deputati, che ha trattato del suo Progetto di arteterapia in carcere come strumento di riflessione e riabilitazione. La regista e attrice teatrale Liliana Paganini ha parlato della sua esperienza in teatro, della ricerca del proprio Io, mentre la pittrice Antonella Prota Giurleo ha mostrato e commentato immagini del laboratorio di arte presso la sezione femminile della Casa circondariale di San Vittore di Milano. Il prof. Franco Rotella (art director, socio professionista designer della comunicazione senior, AIAP), ha spiegato attraverso immagini la metodologia innovativa per quanti, non potendo frequentare strutture pubbliche di formazione artistica, vogliono comunicare da professionisti pensieri, emozioni, sensazioni. E’ infine intervenuta Clara Torregrossa dell’Università “Alma Mater Studiorum” di Bologna che ha presentato Amelia Rosselli e la scienza, soffermandosi sul cognitivismo e sulla poesia in un percorso biblioterapeutico. A conclusione il direttore del CISAT, prof. Roberto Pasanisi, dopo aver ribadito, attraverso un discorso dottamente articolato, la validità dell’arteterapia nelle sue diverse forme – dalle propriamente artistiche alle letterarie, quindi degli strumenti posti in atto dalla psicologia clinica per ridurre il malessere, così in crescita a partire dallo scorso secolo – ha calorosamente ringraziato tutti i partecipanti per gli interventi molto significativi.

Nino Bellinvia

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