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Tasse locali alle stelle: la Cisl lancia l’allarme

Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, rilancia la proposta di un tavolo di confronto sulla fiscalità locale per evitare un ulteriore salasso a danno di lavoratori e pensionati. Secondo le stime fatte dal Caf Cisl l’aumento dell’addizionale Irpef regionale (decisa con il decreto salva-Italia) farà lievitare di 2,2 miliardi di euro il prelievo fiscale sulle buste paga e sulle pensioni. Su un assegno da 1.200 euro al mese – spiegano gli esperti fiscali della Cisl – il nuovo prelievo peserà su base annua per 51 euro; 73 euro per chi intasca 1.700 euro, 94 per chi dispone di 2.200 euro al mese e 137 euro per chi ne guadagna 3.200.

Ma a preoccupare la Cisl lucana è soprattutto l’arrivo della nuova Imu sulla prima casa che in molti casi più severa della vecchia Ici in considerazione del fatto che sono stati rivisti i moltiplicatori delle rendite su cui calcolare la base imponibile catastale e per la quale mancano ancora gli indirizzi operativi. L’effetto cumulato di addizionali Irpef, Imu ed eventuale aumento dell’Iva faranno aumentare il carico fiscale medio di oltre 1.000 euro. Falotico parla di “vera e propria stangata sui redditi fissi che rischia di soffocare sul nascere una possibile ripresa dei consumi interni e quindi della crescita economica, con effetti negativi a cascata sul lavoro e sugli investimenti”.

Per il segretario della Cisl “da un lato il governo centrale taglia i trasferimenti agli enti locali, dall’altro dà mano libera agli stessi enti sulle addizionali, innescando di fatto una pericolosa partita di giro fiscale che finisce puntualmente per danneggiare i redditi fissi. Purtroppo – continua Falotico – nelle amministrazioni locali, invece di razionalizzare la spesa e tagliare gli sprechi, è prevalsa la comoda linea di far pagare il taglio dei trasferimenti ai cittadini. In tempi non sospetti abbiamo proposto agli enti locali un patto di non belligeranza fiscale e non possiamo che ribadire questa proposta perché in questa fase un ulteriore incremento delle tasse sarebbe mortale e comprometterebbe ogni possibilità di ripresa dei consumi”.

Per Falotico “anche in considerazione delle difficoltà interpretative sulla nuova Imu denunciate in questi giorni dalla consulta nazionale dei centri di assistenza fiscale, è opportuno che governo nazionale ed enti locali condividano con le parti sociali soluzioni alternative all’incremento indiscriminato delle tasse locali, a partire da una seria revisione della spesa pubblica locale per individuare gli sprechi che ancora si annidano nelle pieghe dei bilanci di Regioni, Province, Comuni e della miriade di enti strumentali”.

 

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