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Tavolo tecnico a Bari tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti di Unione degli Studenti

Si è concluso nel primo pomeriggio di sabato il secondo incontro del Tavolo Tecnico in materia di diritto allo studio con il Comune di Bari. All’incontro erano presenti il Delegato Metropolitano all’Edilizia Scolastica Vito Lacoppola, l’Assessore alle Politiche Educative Paola Romano e il Direttore Generale dell’AMTAB Nunzio Lozito.
“Abbiamo consegnato all’Amministrazione, durante questo lungo incontro – circa 5 ore -, la piattaforma della nostra campagna cittadina per il diritto allo studio (“Mo avast!”) all’interno della quale erano inserite le problematiche relative all’edilizia scolastica e alla rete di trasporto pubblico urbano. Crediamo fortemente nella rilevanza che questa forma di interlocuzione può avere nel superamento delle criticità esistenti nel sistema di accesso alla cultura e all’Istruzione cittadino, se è presente, da parte dell’Amministrazione, la volontà di trasformare questo tavolo in uno spazio di progettazione collettiva” afferma Davide Lavermicocca, Coordinatore dell’Unione degli Studenti Bari.
“Nel corso dell’incontro, gli esponenti dell’Amministrazione, ci hanno elencato una serie di azioni migliorative che partiranno nel medio-breve periodo all’interno delle nostre scuole. Non ci bastano, però, questo tipo di interventi che non migliorano significativamente le condizioni di migliaia di studenti e studentesse. Alla nostra richiesta di uno stanziamento di fondi per innalzare la soglia di accesso al comodato d’uso gratuito per i libri di testo, risolvere le situazioni critiche relative all’edilizia scolastica e migliorare la rete di trasporto pubblico urbano, non c’è stata la volontà da parte dell’Amministrazione di aprire una discussione proficua in questa direzione” continua lo studente.
“Siamo delusi dall’esito di questo incontro, durante il prossimo incontro – fissato per il 6 marzo – chiederemo la risoluzione immediata di tutte le problematiche. Non possiamo più aspettare: l’Amministrazione deve considerare come prioritaria la situazione delle nostre scuole e l’accesso ai saperi in città” conclude Lavermicocca.

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