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Teatro Giordano a Foggia, per le opere aggiuntive sborso di quasi 500mila euro

teatro giordano_foggiaL’annuncio è di quelli che pesano e che faranno discutere. Gianni Mongelli, sindaco di Foggia, ha affermato che si ricandiderà come primo cittadino, a patto che il Teatro Giordano riaprirà entro gennaio. Ecco che la saga ‘Giordano’ è ad un punto di svolta. Stavolta per davvero, stando ai primi spifferi. Una prima valutazione (positiva) l’hanno data i Vigili del fuoco, comprensiva di una serie di prescrizioni, agli ultimi interventi da effettuare per arrivare alla piena agibilità del teatro comunale.

“Se il Giordano non riapre, non mi ricandido alle prossime elezioni amministrative. Avverto tutto il peso della responsabilità politica di questa vicenda”. Ma, nel contempo, avverte: “Insieme a me la responsabilità se la devono assumere tutti coloro che vi sono coinvolti. A costo di andarli a citare personalmente per danni. Perché io non me la ingoio questa cosa. La città non se la ingoia. L’operazione verità e l’individuazione delle responsabilità partono da qui”.

La questione più scottante è, naturalmente, la (mala)gestione del lungo iter di restauro del monumento di piazza Battisti, “emblematico di come non si devono affrontare le questioni”, afferma ancora Mongelli. Per la cronaca, i lavori di restauro sono stato eseguiti dalla Raco srl, ditta con la quale, peraltro, è in corso un contenzioso da 733mila euro.

“L’ultimazione dei lavori – ha ribadito Mongelli – non fermerà comunque il necessario chiarimento delle responsabilità, ad ogni livello, perché noi chiederemo conto a tutti di ciò che è stato fatto e ciò che non è stato fatto”.

Le opere aggiuntive costeranno poco meno di 500mila euro, parte dei quali saranno addebitati alla Raco. Intanto si apprende che la sala Fedora, bellissima e costosissima, rivestita di marmo molto pregiato, non è a norma per ciò che concerne la sicurezza contro gli incendi. Ciò significa che potrà essere utilizzata, ma a mezzo servizio.

 

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