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Terzo appuntamento con la rassegna letteraria ‘Manduria tra le righe’

Venerdì  29 aprile 2016, terzo appuntamento con la rassegna letteraria Manduria tra le righe, Il Maggio dei Libri – III edizione (già pagina facebook), a partire dalle ore 19:00, nella biblioteca comunale M. Gatti, con la presentazione  del libro “La città verticale” (Lupo Editore) di Osvaldo Piliego. Simone Fontana converserà con l’autore.
La rassegna è stata organizzata dall’associazione culturale FramMenti di Manduria, in collaborazione con l’associazione Sociologia in Progress di Brindisi e l’associazione Mondi possibili di Manduria, con i patrocini istituzionali  del Comune di Manduria, della Regione Puglia, del Gal Terre del Primitivo e del Consorzio di Tutela del Primitivo.
Osvaldo Piliego, classe 1978, è nato e vive a Lecce. È laureato in lettere. Ha scritto per diverse riviste locali e nazionali. E’ Giornalista pubblicista. Ha pubblicato il romanzo “Fino alla fine del giorno” per Lupo Editore, che ha vinto il Premio Nabokov 2011 (sezione narrativa), oltre a diversi racconti. Attualmente è direttore di Coolclub.it e collabora con il Quotidiano di Lecce e Rockerilla. Ha organizzato centinaia di concerti e suona male la batteria da più di 15 anni.E’ uno degli autori del progetto editoriale “Inchiostro di Puglia”.
“Di Lecce tutti conoscono ed esaltano la luce abbagliante della pietra colpita dai raggi del sole: è il centro storico delle chiese, del turismo ormai consolidato, della movida. In pochi, ad eccezione dei residenti in alcuni quartieri, conoscono quello che è il lato oscuro della città, della malavita organizzata, quella sua parte, si potrebbe dire, noir”.
Ed è proprio la periferia che racconta  La città verticale di Osvaldo Piliego. Nei larghi stradoni, nei condomìni decadenti, nelle figure degli abitanti viene inoculato, complici crisi economica, disoccupazione, disagi personali e familiari, un potente virus della violenza. Su tutto regna lo sguardo ipnotico della televisione e di Maria De Filippi.
La Lecce barocca scompare con un tratto di penna, sostituita da una rappresentazione che ricorda da vicino gli ambienti di Gomorra: “E ci sono i figli, ripiegati come feti nei giardinetti intorno alle Vele, sotto i cespugli, sparsi tra i rifiuti. Si trovano tutti lì, la sera all’imbrunire. E non ci va nessuno a portare il cane da quelle parti”. L’invito è esteso a tutti/e.

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