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Trivelle in mare, Lacorazza: “Legge italiana bocciata dall’Ue”

“L’Europa non può essere forte con i deboli e debole con i forti. Quindi se la Corte di giustizia europea ha detto che non possono essere prorogate le concessioni demaniali per i lidi balneari fino al 2020, non ci capisce perché dovrebbe essere possibile sfruttare i giacimenti petroliferi in mare fino all’esaurimento del giacimento, come prevede un’altra legge italiana che in Basilicata tutti conoscono perché è stata oggetto del referendum del 17 aprile”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale Piero Lacorazza.
“Altro che #ciaone o altre risposte inutilmente irridenti. Ciò che durante la campagna referendaria abbiamo detto – aggiunge Lacorazza – era vero: le norme europee (ed il buon senso) impediscono di prorogare ‘sine die’ le concessioni pubbliche, che devono avere un tempo. Ed ora che l’Unione europea reclama il termine e le gare per i lidi balneari, mettendo in difficoltà tanti piccoli imprenditori se, come ho detto, non si interverrà subito per accompagnarli verso un regime concorrenziale che non mortifichi investimenti e sacrifici di una vita, questi stessi imprenditori rischiano anche la beffa di vedere di fronte a loro, in mare, le compagnie petrolifere che possono estrarre il petrolio senza limiti di tempo. E’ proprio il caso che l’Europa dica la sua su questa evidente contraddizione, ma la sentenza della Corte di Giustizia parla già chiaro: non si può essere forte con i deboli e debole con forti e se non possono essere prorogate le concessioni per i lidi balneari lo stesso principio deve valere per quelle petrolifere”.

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