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Tutto tace sulla questione della discarica di Matera

Ancora nessuna risposta dall’amministrazione comunale, ancora nessun intervento definitivo o alcuna decisione sul futuro della discarica di Matera a La Martella. Una discarica fuori legge, dato che già nel 2012 il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri confermava violazioni nelle volumetrie autorizzate, con ben 53 mila metri cubi di sovrabbanco; praticamente abusiva perché con AIA scaduta (Autorizzazione Integrata Ambientale) ormai dal dicembre 2011; infine inquinante perché il lago di percolato è profondo ormai quasi tre metri e nelle analisi condotte da ARPAB e Provincia, sono stati trovati valori oltremisura di boro e solfati, tanto che nel 2013 è arrivata la conferma del superamento delle CSC (Concentrazioni Coglie da Contaminazione).
Cos’altro dobbiamo attendere ancora?
La discarica di Matera è una bomba inquinante a cielo aperto, questa è la verità. E in realtà non sappiamo, nemmeno cosa accade nel sottosuolo, perché nessuno verifica se c’è inquinamento di falda. I sei piezometri realizzati sono attualmente insufficienti per controllare lo stato di salute effettivo della discarica. Secondo l’ARPAB, almeno quattro di questi pozzi di misurazione sono realizzati senza adeguata profondità.
Di tutto questo l’amministrazione comunale è la sola responsabile, dato che la proprietà e la gestione della stessa appartiene al Comune di Matera.
Nella Conferenza di Servizio del 18 settembre 2014, è stato deciso di procedere alla creazione di altri quindici piezometri, in aggiunta a quelli esistenti, e ad avviare un piano di caratterizzazione per un’analisi seria del livello di inquinamento. Ad oggi non è stato fatto nulla di quanto stabilito.
Nei giorni scorsi abbiamo appreso del nuovo impianto di compostaggio che la Regione Basilicata insieme alla Provincia hanno proposto, sempre in prossimità del borgo La Martella. Sedici i consiglieri comunali sfavorevoli perché si sentono scavalcati da questa decisione. E’ vero, non è giusto che il borgo La Martella e i suoi residenti siano sempre meta di questi impianti e dei profondi disagi ad essi connessi. Ma ci chiediamo dove siano stati questi consiglieri, in cinque anni di amministrazione, quando bisognava gridare a gran voce la chiusura della discarica e avviare, ciò che chiediamo da tempo, un piano vero ed efficace per una Strategia Rifiuti Zero. Di chi è la responsabilità se oggi siamo fermi ad una pigra differenziata del 20,7% e schiavi del metodo discarica se non di chi ci ha governato in questi ultimi anni?
La strategia Rifiuti Zero è una realtà già in molti comuni virtuosi e in circa nove mesi è possibile applicarla anche da noi, se ci fosse una reale volontà politica e se mancassero i molti, troppi, interessi dietro il trasporto, la gestione e il trattamento dei rifiuti solidi urbani.
La nostra richiesta è sempre la stessa. Quella suggerita sin dal 2011, attraverso convegni (ricordiamo il primo organizzato al Teatro Comunale con Paul Connett in cui era presente anche il sindaco di Matera Salvatore Adduce e l’allora assessore Giuseppe Falcone e ribadita con la Petizione Europea. Chiediamo intanto che si dia seguito a quanto deciso dalla Conferenza di Servizio del 2014, che si avviino cioè subito analisi accurate per conoscere lo stato di salute reale della discarica, il suo livello di inquinamento e che vengano misurate con attenzione le volumetrie attuali, perché in presenza di inquinanti o di sovrabbanco, se insomma in pericolo c’è la salute dei cittadini, la discarica deve essere immediatamente chiusa! Nell’immediato e in modo provvisorio sarà, purtroppo, necessario spostare i rifiuti altrove, dove c’è un impianto di compostaggio che funzioni davvero e più moderno, ma nel medio lungo termine, la soluzione da mettere subito in atto, rimane la strategia Rifiuti Zero. Basta con inutili e terribili manifesti, azioni di facciata per promuovere un pratica ormai obsoleta: la raccolta differenziata, l’unica cosa seria da fare è trasformare i rifiuti in una risorsa, riciclando, riducendo e riusando, ricavando cioè materie prime secondarie per ottenere da un problema una fonte di sviluppo, occupazione e introito per il comune che si tradurrà inevitabile in un vantaggio per l’Amministrazione Comunale e per tutti i cittadini di Matera.
Attivisti Matera Cinque Stelle

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