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Una macabra inflazione

Ebbene si, l’inflazione ha colpito ogni settore dell’economia del nostro paese, persino quello dei servizi funebri.

A Bari la giunta comunale sta per rivedere le tariffe riguardanti il servizio della cremazione. Cremare un defunto o parti di esso potrebbe a breve costare di più, fino al 2% in più. Per una salma cioè, la spesa potrebbe passare dagli attuali 464 euro, urna cineraria compresa, a 471 euro; per gli ossari si potrebbe passare dai 371 euro ai 377; per la cremazione di parti anatomiche si potrebbe arrivare a 353 euro. In aumento anche l’acquisto di un loculo e la tumulazione.

Per le parti anatomiche è prevista anche la sepoltura: in ogni cimitero della città c’è una zona riservata per l’inumazione. Inoltre ora è possibile anche in Puglia, grazie alla legge regionale 34 del 15 dicembre 2008, disperdere le ceneri, ma solo in aree a ciò destinate all’interno dei cimiteri o in natura o in aree private e comunque sempre all’aperto. Non è assolutamente possibile eseguire la procedura nei centri abitati. Anche la dispersione nelle acque di mari, fiumi o laghi è consentita nelle aree libere da costruzioni e abitazioni.

Mariateresa Cotugno

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