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Valutati non schedati! Basta test

La giornata di oggi, 12 maggio 2014 ha visto mobilitazioni da Foggia a Bari, Brindisi e Lecce tra cortei, assemblee pubbliche nelle piazze e nelle scuole.
In occasione della pubblicazione delle graduatorie dei test d’ingresso a medicina e un giorno prima della somministrazione dei test INVALSI, abbiamo ritenuto necessario sospendere le lezioni e discutere assieme a tutti gli studenti delle nostre città .
Il numero chiuso rappresenta una barriera d’accesso ai saperi non tollerabile che ostacola la libertà di scelta del nostro percorso formativo e noi non possiamo permettere che ci considerino come dei numeri all’interno di una selezione che, oltre a “valutare” nozioni e a non avere alcuna pertinenza con le materie oggetto di studio, tende a perpetuare il modello meritocratico e a educare alla competizione, al motto del “va avanti solo chi merita”.
Allo stesso modo siamo contrari ai test INVALSI che domani, 13 maggio, si terranno nelle seconde classi delle scuole italiane.
Come possono dei test a crocette valutare la nostra preparazione? Perchè dobbiamo stravolgere l’attività didattica rispetto alle INVALSI? In che modo la competizione può rappresentare uno strumento di crescita collettiva?
“Vogliamo una scuola e un’università pubbliche non elitarie, all’interno delle quali sia valutato il processo d’apprendimento e non si consideri la valutazione in se come fine, in cui sia garantito il diritto allo studio per tutti. Oggi siamo stati nelle piazze della regione e domani boicotteremo le INVALSI nelle classi, vogliamo essere considerati come soggetti in formazione e non come codici in classifiche o numeri in elenco. Vogliamo che si valorizzi ogni singolo studente, che gli siano dati stimoli per continuare a studiare anzichè un sistema che premia solo le eccellenze e chi è indetro rimane escluso.” Dichiara Francesca Picci dell’unione degli studenti Puglia e prosegue “Siamo inoltre venuti a conoscenza delle prime minacce da parte di alcuni dirigenti scolastici di Bari che, intimoriti dalla possibilità del boicottaggio di domani hanno contattato in mattinata le famiglie degli studenti che hanno partecipato alla mobilitazione (definita “assenza arbitraria”), invitandole ad un maggiore controllo dei loro figli che domani dovranno recarsi a scuola accompagnati dai genitori.”
Riteniamo inammissibile questo stato di allerta, se le scuole hanno l’obbligo di somministrare le INVALSI non si può pensare che questo debba avvenire nel silenzio di chi subisce l’ingiustizia di questa schedatura, gli studenti devono poter dimostrare il loro dissenso, devono poter riunirsi negli spazi e nei tempi che preferiscono senza ritorsioni.
SIAMO LIBERI DI SCEGLIERE E DECIDERE ALL’INTERNO DELLE SCUOLE!
LA REPRESSIONE DEL DISSENSO NON PASSERA’.
#12M #STOPTEST #13M #BOICOTTAINVALSI
L’unione degli studenti Puglia

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