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Verde urbano a Matera: comunicato del presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali

Nell’apprendere che è finalmente stato raggiunto un accordo sul tema Lanera, anche se è non è noto, dai tanti comunicati, il numero di piante che verranno abbattute e se vi sarà aggravio di spesa per il fermo cantiere (probabilmente da valutare a fine lavori), è ora opportuno riportare al centro dei futuri programmi cittadini il tema del verde urbano della Città rendendolo prioritario. Sullo slancio di una rinnovata convergenza tra le forze sociali e il Comune di Matera, sarebbe opportuno riprendere a lavorare sul decoro e sulla qualità della vita della Città di Matera, che vive un momento poco florido e felice soprattutto se si pensa all’immagine del verde urbano di cui francamente poco si può essere orgogliosi. Se è vero che le piogge di agosto hanno consentito un “abbattimento naturale e potatura” di molte piante della città e delle aree contermini, è indiscutibile la necessità di un intervento urgente su tutto il perimetro urbano. La riflessione che viene spontanea è che Lanera, e purtroppo alcune piante andranno via e nel tempo le cose probabilmente non miglioreranno, ci insegna che l’assenza di gestione forestale e l’indifferenza verso il territorio non paga! E non paga perché macroscopicamente non abbiamo una città decorosa da mostrare e far osservare rispetto a qualsiasi area del nord Italia e gran parte del meridione dove la politica dei parchi cittadini coincide con il benessere sociale e morale delle popolazioni. Una condivisione di “momenti verdi” che le famiglie unite trascorrono nel segno di una importante educazione al rispetto delle risorse ecologiche che nella città di Matera non è possibile adottare perché probabilmente, anche in questo caso, il tema non ci ha raggiunti per difetto di lungimiranza! È evidente, a riguardo, la necessità di rendere ancora più vivi i nostri parchi cittadini realizzati in passato ma è ancor più necessario realizzare l’anagrafe delle piante e il piano del verde che significa … non rimandare il problema evitando di tagliare qualche albero per lasciarlo cadere e magari non sostituirlo con essenze più compatibili con l’ecosistema urbano! Una scelta che può coincidere o con la civiltà oppure con l’abbandono e non esiste terza via!

L’Ordine è in attesa di riscontro rispetto ad una nota invitata a giugno u.s. al Comune di Matera ma passata, come tante, in assoluto silenzio. Si tratta di una opportuna ricognizione del lavoro effettuato dai professionisti i cui tempi di riscontro sono insostenibili e richiederanno, nostro malgrado, interventi di ben più alto impatto. Si è ancora in attesa della richiesta revisione del Regolamento del Verde Urbano ma, anche in questo caso prevale il silenzio rispetto all’adozione di un rinnovato strumento di lavoro. Un silenzio che lascia tanti dubbi e perplessità e non consente di lavorare serenamente nei singoli interventi della città che soffrono di una visione parziale e non complessiva che dovrebbe invece essere il tema trainante. Una città che non riesce a guardare alle risorse che possiede e che invece dovrebbe ottimizzare una gestione storica guardando al Parco della Murgia Materana e valorizzando i giardini storici dei Sassi che è un tema altrettanto sotterrato da tempo analogamente alle buche colmate che ospitavano, un tempo, le alberature. Urge una rivalutazione seria dei quartieri periferici e una decisiva ultimazione dei lavori delle incompiute che sono una vergogna per la Città (un esempio per tutti il parco ubicato nel quartiere di serra rifusa nella zona antistante la Parrocchia Maria Madre della Chiesa). Anche in questo caso assoluto silenzio! Per non parlare, infine, delle potature effettuate nella Città dove serve maggiore attenzione soprattutto rispetto ai turni e ai periodi che devono rispettare il regolamento del verde urbano non solo per osservanza delle leggi ma per non danneggiare il patrimonio, come quanto avvenuto per gli interventi cesori effettuati lo scorso anno nei pressi del Palazzo della Provincia.

Si chiede maggiore condivisione sia rispetto alle decisioni da prendere per una città Capitale Europea della Cultura (ormai esecutiva e non più solo candidata!) sia rispetto alla comunicazione (quando dovuta) dei soggetti responsabili dei procedimenti nella macchina comunale titolati ad analizzare le istanze sul tema del verde urbano. Vorremmo dal Comune una chiara definizione delle figure professionali che giudicano i progetti sul verde, visionano le perizie, autorizzano gli abbattimenti delle alberature e programmano sul territorio per interfacciarci per il bene pubblico. Figure, si spera, che siano già qualificate a tale scopo e funzionali ad un progetto generale di rivisitazione del verde di cui la città ha bisogno ma che proprio al momento non si intravede.

Le feste degli alberi degli anni ‘60 e ’70, che hanno dato vita alle pinete di Lanera, Agna e del Cimitero nuovo, sono ormai un ricordo mortificante per i pochi sopravvissuti che oggi hanno il disonore di guardare lo stato di abbandono e di degrado di tali aree allora impiantate e oggi condannate da incuria e indifferenza. Il tema agro forestale è molto più complesso di come generalmente lo si descrive e l’albero caduto recentemente in Via Passarelli, come quelli durante le piogge di agosto, rappresentano l’ennesima conferma dell’abbandono di un monitoraggio continuo di cui si avverte sempre più necessità.

C’è poi l’esigenza di dare uno slancio all’area di Lanera dove a breve, accanto alla ormai nota rotonda, partirà il Campus universitario che potrebbe porre tra gli obiettivi quella di realizzare un’importante area pilota da riqualificare con interventi tecnici condivisi con studenti e professionisti del settore anche per effettuare valutazioni tecniche in seno ai corsi di laurea.

Le recenti cronache fanno sintesi di tutte le incertezze che ci sono da tempo in Città e che richiedono una politica forte, trasparente e lungimirante, che si sappia interfacciare con i tecnici per prendere decisioni con competenza e serenità. è infine indispensabile chiarire responsabilità e ruoli distinguendo tra l’oggetto della committenza, le scelte delle Istituzioni (anche quelle da adottare sulla mitigazione del rischio) e le risposte del professionista evitando la solita germinazione di strani giudizi, alcuni espressi recentemente per fortuna raramente e spesso per sentito dire, che diventano l’unica apparente certezza della biodiversità cittadina, quella stessa che noi chiediamo di tutelare nell’area del campus universitario quale culla culturale di un’area pilota che sia da esempio indiscutibile per la tutta regione!

Il tema forestale della città dovrebbe poter essere garante solo di un dibattito positivo in un contesto che ha necessità di proposte e di evoluzione sostenibile. Sarebbe opportuno trovare momenti di aggregazione in cui abbracciare le istanze propositive delle associazioni del settore agevolando la partecipazione popolare prevista dalla normativa in materia unendola alle competenze dei professionisti e alle esigenze dell’Amministrazione. Il tema è troppo importante per essere archiviato!

Carmine COCCA

Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali Matera

Il Consiglio dell’Ordine

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