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Verso rifiuti Zero

A Sasso di Castalda (PZ) il 18 dicembre si è svolta un’iniziativa dal titolo “Verso Rifiuti Zero. Per un altro governo dei rifiuti”. Questo evento – organizzato dalla Rete Regionale dei Movimenti Lucani e con la collaborazione di altri soggetti tra cui l’Amministrazione Comunale di Sasso – pensiamo sia stato un’importante segnale da parte della società civile della Basilicata verso le istituzioni, poiché segnala alla politica di questa Regione l’esistenza di pratiche concrete in cui è possibile coniugare benessere e sostenibilità ambientala delle attività umane.

Comuni come Capannori (LU) ci mostrano come si possa gestire diversamente e in maniera più sostenibile il sottoprodotto materiale tipico delle società di mercato: i rifiuti. La proposta “Rifiuti Zero”, però, ci consente di comprendere anche come i rifiuti siano originati del circolo vizioso della produzione e del consumo della contemporaneità, ma anche prodotto di errori di valutazione sulla sostenibilità di alcune politiche industriali e di grandi interessi che nascono dalla gestione di discariche e inceneritori. La prospettiva “Rifiuti Zero” ci consegna quindi le parole chiave per iniziare a costruire un mondo in cui gli scarti non sono più un problema da gestire ma una risorsa che rientrano nel ciclo della produzione senza dover essere depositati in discarica o incenerito, una prospettiva cioè di responsabilità verso le generazioni future e di rispetto degli equilibri naturali.

Sinistra Ecologia Libertà è ben consapevole che la programmazione sui rifiuti in questa Regione non vada verso questo prospettiva, ma intende sollecitare le istituzioni a prendere in considerazione la strategia “Rifiuti Zero” e l’urgenza di realizzare, ad esempio in Provincia di Potenza, le strutture previste dal Piano affinché i Comuni possano concretizzare una raccolta differenziata efficiente ed economica. Le responsabilità sono certo diverse e spesso concatenate, ma è evidente che in assenza di adeguati e ben indirizzati fondi regionali la programmazione provinciale non può procedere, come pure senza la ferma volontà degli amministratori locali non sia possibile realizzare i passi necessari verso questa prospettiva che ha come primo step quello di una raccolta differenziata spinta.

Pensiamo che sia proprio la messa in moto di una raccolta differenziata spinta il punto di rottura che possa mostrare l’inutilità degli inceneritori e la residualità delle discariche in una Regione caratterizzata da piccoli centri urbani e una popolazione pari a circa il 60% degli abitanti della sola città di Napoli. Attuare la raccolta differenziata ci consentirebbe d’evidenziare come sia possibile passare da un piano integrato dei rifiuti, cioè da un modello lineare, a uno circolare del tipo riciclo/riuso che è sotteso alla strategia “Rifiuti Zero”, in un percorso più ampio di ripensamento delle pratiche di vita.

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