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Vertenza Bat, Capone e Leo rispondono al vice-ministro Bellanova

“La questione dei lavoratori dell’ex BAT di Lecce è da molti anni sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico, proprio per l’interessamento e la diretta sollecitazione della Regione Puglia”. Così gli assessori regionali allo Sviluppo economico, Loredana Capone, e alla Formazione e Lavoro, Sebastiano Leo, rispondono a quanto affermato dal viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova. “La Regione Puglia – dicono – non solo non è mai stata assente ai tavoli di crisi ma si è assunta sempre tutte le responsabilità del caso”.
“Proprio per questo – continuano gli assessori – non potendo intervenire al tavolo romano di ieri per la contemporanea convocazione del Consiglio regionale a Bari e per impegni istituzionali, la giunta regionale ha delegato la Task force per l’Occupazione, rappresentata dal suo presidente, Leo Caroli”.
“Entrando nel merito delle questioni sollevate – chiarisce Leo – al contrario di quanto dichiarato dal viceministro, la Regione Puglia ha avviato le iniziative di politica attiva del lavoro per il reinserimento professionale dei lavoratori ex Bat nell’ambito del programma “Welfare to Work”,  con l’avvio del piano di profilazione dei lavoratori. I centri per l’impiego, infatti, stanno convocando gli interessati per i colloqui. A questa fase seguiranno i corsi di formazione e riqualificazione  professionale”.
“Quanto al riconoscimento del territorio di Lecce tra le aree di crisi complessa e non complessa – aggiunge Capone – non c’è un ritardo della Regione perché il decreto del ministro dello Sviluppo economico che avvia la procedura non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e quindi la giunta regionale pugliese, a tutt’oggi, non può seguire l’iter previsto dalle norme: cioè approvare la propria proposta di elenco dei territori da ammettere alle agevolazioni per le aree di crisi industriale non complessa”.
“Questo tuttavia – secondo Capone e Leo –  non è assolutamente il momento di fare polemiche inutili e strumentali sulle spalle dei lavoratori di un’azienda in crisi e a discapito di un territorio che comunque dimostra di avere una particolare attrattività di reinvestimento e di reindustrializzazione”.
“Chiediamo invece al viceministro di comunicarci se la sua struttura ha provveduto a compiere ogni atto diretto ad impegnare le rilevanti risorse finanziarie derivanti dai residui passivi per reimpiegarle a favore delle aree di crisi industriali”.
“La Puglia e il Salento – continua Capone – hanno una  grande capacità di ospitare e attrarre nuovi investimenti, al contrario del quadro offerto proprio dagli advisor presenti al ministero dello Sviluppo economico. Per fortuna e per merito degli imprenditori capaci e della qualità della nostra forza lavoro, i dati ufficiali testimoniano la crescita dell’attenzione degli investitori nei confronti della Puglia. Voglio citare solo un dato: il valore dei progetti presentati da gruppi esteri con l’incentivo regionale dei Contratti di programma della nuova programmazione rappresenta il 54% del valore di tutti i progetti presentati  con lo stesso incentivo nel territorio pugliese. Questo avviene anche grazie alla capacità collaudata della Regione, attraverso la sua società in house “Puglia Sviluppo”, di offrire validi strumenti di agevolazione a sostegno di chi voglia seriamente investire con programmi credibili e sostenibili”.

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