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Viabilità e sicurezza stradale, molti nodi al Comune di Matera

E’ facile quando si vuole reperire fondi per le spese più disparate trovare pretesti ed attingere a capitoli di spesa importanti e poi farli considerare inutili, superflui. Si affrontano manovre di ogni tipo e si trovano le risorse, ovviamente basta volerlo. Ci sono dipendenti che lavorano con orari ridotti, 18, 20 o 30 ore, portano a casa un compenso al limite della povertà ed intanto, la solerte rispondenza di questa amministrazione non pensa a costoro, tiene in esercizio tutte le sue energie nelle tattiche di bilancio ed uso e consumo delle logiche imposte da taluni che coltivano orticelli. Si va a pescare e si approfitta di una sentenza della Corte dei conti Toscana, riguardante nuove disposizioni al codice della strada, la si interpreta a proprio soddisfacimento ed ecco che subito qualcuno dal comune di Matera, senza perdere tempo, recepisce quella sentenza per pagare gli straordinari della polizia Municipale con i fondi delle contravvenzioni. Così, con una delibera di giunta, rinfrancata da una relazione del Dirigente della Polizia Municipale, si trovano 20.575,00 € in un residuo derivante dalla ricognizione delle quote destinate negli anni 2007, 2008 e 2009 ai piani urbani del traffico, all’educazione stradale ed alla mobilità ciclistica. Le finalità di tali prelievi sono indicate nello scopo di garantire “una maggiore sicurezza stradale ed urbana da effettuare con l’espletamento di attività straordinarie finalizzate al perseguimento di obiettivi di sicurezza urbana e stradale conformi a standard sempre più elevati”. In sostanza pagare gli straordinari. Il gruppo consiliare del PDL aspetta che qualcuno traduca cosa vuol dire standard sempre più elevati” anche se ci basterebbe conoscere lo standard attuale. Fatto sta che le interpretazioni rimangono tali, v’è da chiedersi: quella della Corte Toscana, fa testo? è effettivamente indirizzata in questo senso? Non mi pare. Vero è che la Corte dei conti lombarda nella Delibera n. 961/2010/PAR del 20/10/10, in data successiva alla sentenza Toscana, procede in senso opposto: “le prestazioni accessorie del personale p.m. finanziate con i proventi del c.d.s. devono riferirsi ad attività effettivamente nuove, derivanti da appositi programmi di lavoro che accrescano quali-quantitativamente il servizio reso nelle ipotesi dell’art.208, comma 5-bis”. Secondo tale interpretazione i proventi non potrebbero quindi essere utilizzati per finanziare voci di lavoro accessorio stabili e ricorrenti, ma solo voci nuove e una tantum, e puntualizza: “….va effettuata una accurata verifica dell’effettivo conseguimento degli obiettivi di miglioramento prefissati, per l’erogazione in modo selettivo (e non “a pioggia”) degli incentivi economici al personale sulla base di appositi indicatori anch’essi previamente individuati che diano visibilità all’apporto singolo di ciascun dipendente”. Insomma con i proventi delle contravvenzioni si stanno pagando voci di spesa non previste, ed a quanto pare, atteso che si svuotano le risorse per l’educazione stradale e la mobilità ciclistica, è da considerare che queste non hanno alcuna importanza in questa città. Del resto, si prendono ad esempio regioni Toscana e Lombardia che potremmo definire al nostro confronto un altro pianeta per sicurezza stradale, piani del traffico e viabilità ciclistica; altra cultura. Perché, quando specifiche indicazioni della norma, come la sicurezza stradale e la viabilità ciclistica, possono tranquillamente essere cancellate e le risorse devolute al pagamento di straordinari, che per lo più attengono a concetti di programmi amministrativi prevedibili, si pongono le condizioni per annullarle di fatto i principi e le finalità della direttiva. Quindi dimentichiamoci di piani del traffico, sicurezza stradale e viabilità ciclistica, del resto su questi temi da sempre vi è stato il vuoto assoluto. E’ fondamentale utilizzare risorse su tali temi, forse i nostri incaricati alla sicurezza urbana, non sanno che è dilagante l’uso di alcool e droga tra i giovanissimi, per non parlare della sicurezza stradale con i tanti gravi incidenti in città, ma nonostante ciò alcuna iniziativa è stata avviata e si sono vuotate le già scarse risorse accumulate e propriamente destinate con le contravvenzioni che molti pagano. Sulla viabilità ciclistica, non pongo domande so già che è l’ultimo dei problemi. Per questo restiamo convinti che programmazioni in materia di sicurezza non vadano eseguite distraendo risorse da capitoli fondamentali e per obiettivi importanti per la comunità, se le prospettive sono queste e le indicazioni normative dovessero propendere nella direzione indicata dalla nostra amministrazione comunale, sarebbe inutile pensare ad obiettivi diversi per l’utilizzo dei proventi delle contravvenzioni, perché questi sarebbero utilizzati solo ed esclusivamente per pagare quelli che potremmo chiamare incentivi alla Polizia Municipale. Non ci rimane che sperare che queste risorse vengano utilizzate e distribuite con criterio e giudizio. Chiederemo ufficialmente al segretario comunale di trasmettere, per le opportune valutazioni, alla corte dei conti di Basilicata la delibera di cui parliamo.

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