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Vigilanza Acquedotto Lucano, Fisascat chiede il rispetto delle norme sul cambio di appalto

Non c’è pace per il settore della vigilanza in Basilicata. A finire questa volta sotto i riflettori del sindacato è l’appalto di Acquedotto Lucano per il servizio di vigilanza. La Fisascat Cisl contesta la procedura che intente mettere in campo la società La Torre, istituto al quale solo ieri è stato comunicato da Acquedotto Lucano che a far dal 1° marzo dovrà effettuare il servizio di vigilanza. “Sembrerebbe una semplice procedura di cambio di appalto in un servizio esternalizzato ma così non è”, spiega la segretaria generale della Fisascat, Aurora Blanca.
“Questo appalto è attenzionato sin dal novembre scorso. Già da allora sono state attivate le procedure tese alla salvaguardia delle 5 guardie giurate impiegate nel servizio. Un calvario di incertezze che sembra non avere fine per gli ex dipendenti de La Ronda, oggi Cosmopol Basilicata Srl. Nel capitolato d’appalto si legge chiaramente che l’istituto che si aggiudica la gara deve applicare il Ccnl per i dipendenti degli istituti di vigilanza e servizi fiduciari. Il suddetto Ccnl prevede una chiara procedura da attivare per il cambio di appalto, eppure La Torre vuole eluderla. Ai sensi del contratto nazionale il passaggio dei dipendenti deve avvenire in sede di direzione territoriale del lavoro, con licenziamento e assunzione diretta”.
“La Torre, invece, in dispregio delle regole contrattuali invita le maestranze nella propria sede. Altro che passaggio diretto. Trattasi di dimissioni e assunzione. La proposta economica formulata ai dipendenti non è conforme neanche a quella presentata in gara, ovvero quella mediante la quale si è ritenuto di aggiudicare a questo soggetto privato il servizio. Da quel che ci risulta, i fatti lo dimostrano, La Torre applica un altro Ccnl (Cisal), economicamente e normativamente peggiorativo e comunque non di certo quello previsto da bando”.
La sindacalista in una nota inviata a stazione appaltante, direzione territoriale del lavoro, prefettura, Regione e istituti interessati, ha diffidato l’istituto di vigilanza La Torre “dal promuovere azioni unilaterali non conformi al Ccnl di categoria e al capitolato d’appalto”, nonché la stazione appaltante, vale a dire Acquedotto Lucano, “dall’affidare il servizio se non previo l’espletamento della procedura di cambio di appalto nella sede deputata, ovvero presso la direzione territoriale del lavoro di Potenza”. Il sindacato invita inoltre la Regione Basilicata a vigilare sul rispetto dei capitolati di appalto e sull’applicazione della clausola sociale, precisando che “la stessa è contemplata sia nella legge regionale n. 24 del 2010 sia nel contratto nazionale”.
Blanca ricorda inoltre che “Acquedotto Lucano è finanziato con risorse regionali e non si può rimanere impassibili di fronte a fenomeni di dumping contrattuale. Le regole servono a disciplinare la società e a garantire il rispetto dei cittadini, del mercato e dei lavoratori impiegati. Questo istituto ha partecipato a tutte le gare pubbliche finora bandite (Sua e Provincia) e se dovesse crearsi il primo precedente di dumping contrattuale, sarebbe a rischio tutto il settore della vigilanza privata”.
La Fisascat chiede infine alla prefettura e alla direzione territoriale del lavoro chiarimenti in merito alla certificazione dell’ente bilaterale della vigilanza privata per quanto attiene l’istituto di vigilanza La Torre. “La Prefettura è l’organo di controllo e governo degli istituti di vigilanza, è quello che rilascia le licenze ma nulla fa se non apporre il nulla osta per quanto attiene gli istituti ai quali viene concessa l’estensione della licenza.
Le guardie giurate svolgono una prestazione essenziale, proteggono le cose, beni pubblici e privati, e le persone, eppure in questo caso agli occhi delle nostre istituzioni sono invisibili, col risultato che sono davanti ad un secco out out: dimettersi per essere assunti a condizioni peggiori o essere licenziati se non si effettua il cambio di appalto poiché in esubero”.

Un pensiero su “Vigilanza Acquedotto Lucano, Fisascat chiede il rispetto delle norme sul cambio di appalto

  • Luigi GIULIANO

    Quanto riportato nell’articolo, costituisce una falsa rappresentazione della realtà fattuale la quale, congiuntamente all’affermazione che La Torre “ in dispregio delle regole contrattuali ….” è oltremodo lesiva del decoro e dell’immagine di una delle poche Imprese di settore che opera nel rispetto delle leggi con diligenza e serietà da oltre trent’anni..
    Per chiarezza di informazione, si intende segnalare che, giammai La Torre è venuta meno ai propri obblighi normativi e contrattuali circa le clausole sociali di mantenimento dei livelli occupazionali e che non è vero che applica un diverso contratto di lavoro. Le Imprese uscenti, ossia La Ronda di Potenza in A.S. ed attualmente la Cosmopol Basilicata Srl entrambe, non hanno provveduto ad attivare la procedura di cambio di appalto in maniera tempestiva ovvero nei termini previsti dalla normativa cogente invocata onde consentire il normale svolgimento della procedura stessa e permettere alla La Torre srl di iniziare l’attività nei tempi e nei termini perentori previsti dall’atto dell’affidamento del servizio accolandosi loro tutte le conseguenze del caso. La Torre, pertanto, onde ottemperare agli obblighi di assunzione dei lavoratori interessati al passaggio di cantiere ha provveduto autonomamente e spontaneamente ad invitare tutti i lavoratori interessati per procedere alla loro assunzione.
    Al fine di chiarezza, inoltre, si sottolinea che i passaggi di cantiere presuppongono pur sempre una risoluzione del rapporto di lavoro con la Ditta uscente e l’instaurazione di un nuovo rapporto di lavoro con la Ditta subentrante da non confondersi con il diverso istituto di trasferimento o cessione di Azienda.
    Senza voler entrare in inutili polemiche o tecnicismi superflui, la procedura di cambio di appalto è finalizzata a stabilire la consistenza numerica delle guardie giurate da impiegare nell’appalto, a concordare i criteri per la individuazione dei soggetti da assumere e ricercare – in caso di esuberi – ogni possibile soluzione intesa al mantenimento dei livelli occupazionali. Tale processo può ovviamente ritenersi di fatto superato in quanto La Torre srl ha manifestato più volte – per fatti concludenti – la volontà di assumere tutti i lavoratori.
    Si vuole precisare che, La Torre opera dal 1973 con la medesima partita Iva e nel pieno rispetto delle regole e di tutte le normative vigenti e che, di cambi di appalto e passaggi di cantiere ne ha vissuti molteplici sempre nel rispetto dei ruoli, dei tempi e delle leggi.
    In fine, solo a titolo di cronaca, devesi segnalare che l’attuale fornitore del servizio “Cosmopol Basilicata” ovvero l’Impresa uscente che avrebbe dovuto attivare le procedure di cambio di appalto tempestivamente ossia nei termini previsti dal CCNL beneficia della proroga del servizio fino al concreto affidamento in favore della La Torre., impresa aggiudicataria. Nel novembre 2016 il medesimo comportamento da parte della Ditta La Ronda di Potenza A.S. ossia l’intempestività dell’attivazione delle procedure di cambio di appalto ha determinato oltre tre mesi di proroga del servizio in favore della Cosmopol Basilicata.

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