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Workshop su prevenzione e rischio sismico

“Gli investimenti in prevenzione del rischio, sicurezza, sviluppo sostenibile e osservazione della terra rappresentano una grande scelta di futuro, anche in termini economici, in particolar modo per il Mezzogiorno, luogo nel quale l’impatto dei cambiamenti climatici può incrociare nuove prospettive occupazionali e professionali. Sono necessarie, però, una seria politica di pianificazione territoriale, senza la quale il futuro si costruisce su gambe di argilla, e nuove scelte, anche nell’ambito dell’intesa Regione-Governo, che portino il Paese, nell’allocazione delle risorse soprattutto per sicurezza abitativa e viaria, a saldare i debiti con il nostro territorio , il cui contributo è stato significativo per l’Unità del Paese”. Lo ha affermato il Presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, concludendo il workshop “Dal 1857 ad oggi. Rischio sismico, cultura della prevenzione, sviluppo sostenibile, come cambia il territorio”, presso l’Aula magna dell’Università degli studi della Basilicata e promosso dalla Provincia di Potenza, nell’ambito del programma “150anni di futuro. Buona Italia a tutti”. Alla tavola rotonda hanno preso parte, tra gli altri, l’assessore alla Cultura Francesco Pietrantuono, il Rettore dell’Università della Basilicata Mauro Fiorentino, l’assessore regionale alle Infrastrutture Rosa Gentile, il vice presidente della Provincia di Matera Giovanni Bonelli, il presidente dell’Anci Basilicata Vito Santarsiero e il docente universitario Angelo Masi. Presenti anche gli assessori Macchia e Rossi e i consiglieri Samela, Salicone, Latorraca, Nella e Telesca.

“La memoria – ha continuato Lacorazza – rappresenta un pilastro per la costruzione del futuro. È esattamente questo il senso che la Provincia di Potenza ha voluto dare, con un proprio programma di eventi, alla ricorrenza dei 150 anni dall’Unità d’Italia. Il workshop su prevenzione e rischio sismico si inquadra in tale ottica, proponendosi, non a caso, di partire dall’analisi dei grandi eventi sismici che hanno interessato la nostra regione, dal terremoto della Val d’Agri del 16 dicembre 1857 e quello più recente del 1980, per affrontare il tema complessivo del governo del territorio e delle scelte di pianificazione territoriale. La rilettura storica di questi eventi ci permette di mettere insieme cultura e politica, affinché un pensiero lungo e lungimirante possa guidare le scelte amministrative”.

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