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WWF premia con il Panda d’oro, tra i vincitori anche i pugliesi

Premiati con il panda d’oro  i progetti per la tutela dei camosci dell’Appennino, degli ululoni della Liguria, le dune toscane e gli ulivi secolari pugliesi. Riconoscimenti  speciali anche alla giornalista Milena Gabanelli e al magistrato Bruno Giordano

All’evento presente anche il rappresentante della CE. Foto M.Valerio Il WWF ha consegnato gli “Oscar dell’ambiente” ai paladini della natura italiana, che hanno realizzato le migliori “buone pratiche” per la tutela dei nostri habitat e specie più preziosi, dimostrando come, a pochi giorni dall’approvazione di una Strategia nazionale sulla biodiversità attesa da 16 anni e mentre è in corso la Conferenza internazionale di Nagoya, c’è chi già opera nei fatti con progetti innovativi per garantire la conservazione della biodiversità in Italia.

I vincitori

“Il camoscio e la sibilla” dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, che ha reintrodotto nelle Marche 13 camosci appenninici portati dai vicini parchi abruzzesi (una reintroduzione molto apprezzata, visto che in soli 2 anni nella nuova colonia sono già nati 6 piccoli di camoscio). “Salviamo l’ululone”, dell’Ente Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra, in Liguria, che ha costruito lavatoi in pietra e vasche speciali per il bene dell’ululone, un piccolo rospo giallo e nero, in forte declino numerico, Foto M.Valerioche grazie anche alla collaborazione degli agricoltori locali è tornato a gracidare nei suoi habitat preferiti.”SOS dune costiere”, dell’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, che ha “restaurato” le dune e le zone umide di due Siti di Importanza Comunitaria (SIC) lungo la costa toscana, realizzando anche sentieri, fascinate e altre infrastrutture per permettere agli amanti del mare di fruire il litorale rispettando questi delicatissimi habitat.

Il premio speciale della giuria popolare, attivata per la prima volta grazie a una votazione pubblica sul web, è andato agli agricoltori biologici pugliesi “I giganti del Mediterraneo”, che coltivano ulivi monumentali (che hanno anche 2500 anni di età), nel rispetto della natura e della legalità,tutelando un paesaggio caratteristico del Mediterraneo.

E per rendere onore all’impegno dei singoli, il WWF ha assegnato il diploma di “custode della biodiversità” al procuratore di Paola Bruno Giordano per il suo diretto contributo contro il traffico illegale di rifiuti pericolosi sulla costa cosentina e nella vallata del fiume Oliva, e alla giornalista Milena Gabanelli della trasmissione televisiva “Report” per il prezioso servizio di informazione sul rispetto della legalità a garanzia della tutela ambientale.

L’edizione speciale del Panda d’Oro per l’Anno Internazionale della Biodiversità ha ricevuto il riconoscimento del Presidente della Repubblica che ha voluto conferire al premio Panda d’Oro la propria Medaglia. Il Panda d’Oro 2010 ha ottenuto anche il patrocinio della Camera dei Deputati, Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero delle Politiche agricole e forestali del Ministero dei Beni e Attività Culturali, della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome.
Gli artisti che hanno contribuito alla Tela della biodiversità. Foto M.ValerioA chiudere in bellezza la premiazione e il Mese della Biodiversità del WWF, la pennellata di Fulco Pratesi che ha completato con un cavaliere d’Italia, uccello simbolo delle zone umide toscane e del sistema delle Oasi WWF, l’ultimo spazio bianco della “Tela della biodiversità”, coloratissima opera a più mani (di 2,5 x 1,5 metri), iniziata a maggio da una ventina di artisti italiani e firme internazionali come Bruce Pearson e Anne Shingleton, durante il primo raduno degli artisti naturalisti tenutosi ad Orbetello in occasione della Festa delle Oasi WWF.

Per garantire la sopravvivenza di questa “task force” per la biodiversià,  il WWF ha lanciato l’appello “Metti in conto la natura” per il finanziamento pubblico alla ricerca scientifica e alla conservazione della natura, e per scongiurare i tagli ai Parchi (meno 42%) e alle Regioni (meno 60%) minacciati dalla manovra economica, che rischiano di affossare l’intero sistema che ogni giorno lavora per proteggere la natura italiana, una natura “da record”, che con le sue 57.468 specie animali e 12.000 specie vegetali (di cui gran parte purtroppo a rischio), è al primo posto in Europa per ricchezza di biodiversità.

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