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ZES Lucana, incontro a Grottaglie per coinvolgere ulteriormente comunità e imprese nella costruzione di un retroporto nel Materano

Ancora un incontro proficuo, nel percorso avviato dall’associazione ‘’Zes lucana 2017’’ , per favorire il confronto e il coinvolgimento di comunità e imprese nella costituzione di un retroporto in provincia di Matera integrato con il Porto di Taranto nel progetto comune di Zona economica speciale in Basilicata. L’avvocato Pierluigi Diso coordinatore del gruppo di lavoro che ha redatto il piano strategico, per conto dell’associazione “Zes Lucana 2017”, ha consegnato al Ministro per il Mezzogiorno e la Coesione Claudio De Vincenti, copia del progetto nella ultima versione ulteriormente arricchita di dati, grafici e immagini. La consegna del documento, apprezzata dall’esponente di Governo per la serietà e la organicità dei contenuti e delle ipotesi di lavoro prospettate, è avvenuta a Grottaglie (Taranto) nel corso di un incontro promosso dal PD e dall’On. Ludovico Vico sulle ‘’opportunità’’ del retroporto a servizio del Porto di Taranto, con la partecipazione di imprenditori, amministratori e promotori della Zes jonica. Al Ministro Diso ha riferito che la Basilicata ha bisogno di imprenditori che facciano seguire alla visione la capacità di costruire progetti: i bandi pubblici non bastano più e non sono la risposta, mentre l’unica vera risposta è il progetto. La regione ha già investito in ambito bancario e industriale oltre che sul fronte dell’occupazione con il bando sui precari, quello sull’innovazione e sulla chimica verde. Adesso va redatto un ‘piano strategico’ compiuto ed argomentato, che contenga le tracce di evoluzione dei territori candidati all’impiego delle misure e delle provvidenze da utilizzare per lo sviluppo e l’occupazione. Per questa ragione diventa pregiudiziale il metodo della strategia da adottare, perché il D.L. n. 91 individua i punti cardinali della delimitazione-zonizzazione dei territori, in modo da mostrarne lo “stato dell’arte” e le ipotesi di sviluppo, gli scenari di crescita. E’ evidente che non ci
si può muovere nella logica dell’adempimento di una norma. Occorre invece uno slancio creativo e partecipativo di accompagnamento fecondo delle decisioni che prenderà il Consiglio Regionale lucano, in un dialogo serrato e convincente con le istituzioni locali e le forze sociali, sino ad un confronto sul campo tra le nuove Zes e quelle europee già in funzione (come in Polonia) per capirne potenzialità e punti critici. Dispute intellettuali a parte, l’esercizio migliore è quello di stendere un’agenda degli impegni che si possono prendere: dieci cose da fare per impiantare il processo decisionale delle Zes, nel quadro degli impegni del Governo che ha garantito con il ministro De Vincenti, l’impiego dei fondi statali ed europei per nuove opere e non per coprire la spesa ordinaria. E’ decisivo che le Regioni meridionali sappiano lavorare insieme, individuando strategicamente i luoghi da gestire con connessioni trasversali di rilievo mediterraneo. E cosi promuovere le candidature delle Zes con un chiaro disegno di assetto territoriale aperto, di grande respiro, mediante la intelaiatura di benefici fiscali ed agevolazioni da attestare lungo grandi, evidenti e già consolidate direttrici.

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