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Zes Tito, il sindaco invia nota all’assessore Cupparo

“Includere nella Zona economica speciale (Zes) le intere aree industriali dichiarate Sito di interesse nazionale (Sin) per l’inquinamento ed estendere i benefici alle imprese già esistenti”. È quanto ha sottolineato il sindaco di Tito, Graziano Scavone, in una nota inviata all’attenzione dell’assessore regionale alle Attività produttive, Franco Cupparo.
“Tale possibilità, se confermata -continua – rappresenterebbe una straordinaria occasione che raccoglie l’esigenza, di cui mi sono fatto più volte portavoce nelle riunioni istituzionali a cui siamo stati chiamati come enti locali per le valutazioni del caso, di estendere i benefici agevolativi previsti per le Zone economiche speciali anche alle imprese già esistenti nell’area industriale e di allargare il perimetro della Zes anche alla contigua area artigianale e dei servizi territoriali di Tito. È necessario rafforzare l’impegno della Regione Basilicata a riconoscere una specificità delle aree Sin di Tito e della Val Basento nelle politiche regionali di sviluppo industriale considerato che – prosegue – come ho già avuto modo di evidenziare nel dossier sul rilancio del polo produttivo di Tito, la condizione permanente di aree sottoposte a vincoli di bonifica ambientale diventa un fattore di svantaggio competitivo per l’attrazione di nuovi investimenti, oltre a rappresentare un limite per le tante imprese esistenti e un problema per gli aspetti correlati alla tutela della salute e dell’ambiente. Da tempo abbiamo richiamato l’attenzione dei governi regionali sul tema dell’accelerazione delle procedure di bonifica e la contestuale necessità di individuare vantaggi localizzativi e benefici fiscali, in particolare per le imprese insediate, come l’eliminazione dell’Imu e della Tasi, attraverso un contributo straordinario e vincolato, insieme ad altre misure agevolative a compensazione dei costi sostenuti o da sostenere. In questa direzione va la nostra richiesta, più volte reiterata alla Regione Basilicata, di presentare formale istanza di riconoscimento di area industriale di crisi “complessa” ai sensi del Decreto Ministeriale n. 83/2012, opportunità normativa a cui molte regioni italiane hanno fatto ricorso per poter rilanciare i propri poli produttivi e che sarà presto oggetto di revisione da parte del ministero competente. A tale misura, continua la nota, se ne potrebbero aggiungere diverse, tra cui l’individuazione nei bandi regionali di meccanismi di premialità a favore delle imprese che investono nelle aree Sin”. Il sindaco di Tito ha quindi richiesto un incontro all’assessore Cupparo sottolineando come “il polo produttivo di Tito, l’unica area industriale a servizio del capoluogo di regione, è interessato da importanti processi di riqualificazione e riconversione industriale piuttosto autopropulsivi che, se non accompagnati e sostenuti dalle politiche regionali e centrali, ad esempio da importanti investimenti per la reinfrastrutturazione dell’area, potrebbero risultare inefficaci rispetto al particolare momento storico che ha messo già in ginocchio il fragile tessuto produttivo lucano e aggravare la già scarsa competitività di un territorio che vuole continuare a svolgere una funzione produttiva strategica per l’intero territorio lucano”.

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